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SAN CESAREO E IL CORONAVIRUS, UN DUELLO DA VINCERE PREVENZIONE E GUARDIA DA ANTOLOGIA Il Sindaco, Alessandra Sabelli, non è stata graziata dal coronavirus, che non ha risparmiato neppure San Cesareo. Ma il martire di Terracina, Protettore del paese, non ha lasciato che il virus seminasse terrore e morte. Ci sono state anche vittime. Per buona sorte solo una. I contagi limitati a pochi casi. Sono stati prontamente circoscritti,sanificati gli ambienti e tenute in quarantena le persone sospette. È stata, quella del Comune, una politica vigile, attenta e di prevenzione, che non ha consentito il dilagare della pandemia. I cittadini sono stati ligi ai provvedimenti emanati sia a livello nazionale che a livello locale. Il Sindaco, la Giunta, l’UfficioTecnico, come pure tutti gli altri Uffici, i Vigili della Polizia locale, i Carabinieri, la Protezione Civile, l’Associazione Nazionale Carabinieri, il Centro Anziani, la CRI, hanno costituito un tutt’uno a servizio dell’intera Comunità del paese. Una solidarietà da antologia. E questo per tutto il tempo del coprifuoco, sia di giorno che di notte. Quando il 18 maggio è entrato in vigore il Decreto denominato “Rilancio”, il Comune ha dato manforte agli operatori dell’Industria, del Commercio, dell’ Artigianato e dell’Agricoltura. Sabelli & Company possono fare molto di più dei papocchi governativi. Gli operatori Sancesaresi non erano certo in “pole position” rispetto agli altri della grande e naufragata Italia. Come tutti hanno urgente necessità, innanzitutto di aiuti economici, di libertà da vincoli di natura burocratica e di dipendenza da leggi più disastrose del covid 19. Il Comune deve essere il primo imprenditore. Così come ha fatto Roosevelt nel superare la crisi del ’29. I finanziamenti quando non ci sono occorre inventarli e così pure le leggi quando non sono buone e giuste. Per favorire la ripresa, il Comune sta provvedendo a consentire, intanto a bar e ristoranti, di occupare liberamente il suolo pubblico con tavolini e apparecchiature ad hoc. Deve diventare un Ente promozionale. Come prima cosa deve abolire tasse e balzelli vari. Almeno per un tempo ragionevole. E poi porsi come mediatore tra contendenti forzatamente litigiosi,far capire loro che è migliore un buon accordo che non sentenze di tribunali. In altre parole è possibile superare certe controversie. Perché si deve pagare, per esempio, l’affitto di locali commerciali per il tempo di chiusura? Mancando le entrate, come si fanno a coprire le uscite? Il giro della moneta si chiude e anche le leggi a riguardo perdono valore. A questo punto solo la libera contrattazione può far funzionare l’economia. I cittadini la strada la conoscono bene. Ce l’hanno nel sangue l’istinto di sopravvivenza. E poi come diventavano un popolo di eroi, di navigatori, di santi e così via? Pino Pompilio

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