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Il 19 marzo 2015 il Museo demoAntropologico del Giocattolo di Zagarolo compie 10 anni e l’Esposizione della ricca Collezione BARBIE di Antonio Russo sarà il regalo fantastico che il Museo ha riservato a tutti i bambini e le bambine che vorranno festeggiare questa ricorrenza.
Nel pomeriggio del 19 marzo, dalle ore 15.00, una anteprima prestigiosa di alcune Barbie storiche farà da esordio alla grande esposizione che seguirà nelle sale del Museo dalle ore 17 del 28 marzo fino a domenica 7 giugno.
Più di duecento Barbie, tutte originali ed elegantissime, sfileranno nei saloni cinquecenteschi di Palazzo Rospigliosi, in una grande Esposizione dal titolo: “56 anni … e ancora di moda”.
Il Museo si riempirà con esemplari da collezione che dagli anni ’60 al 2010 si presenteranno in uno spettacolo da mille e una notte con gli abiti d’epoca, gli oggetti di quegli anni e i riferimenti alle più famose rock star come Madonna e Cindy Lauper.
Una sfilata di moda, un festival di bellezza e di colori dedicata a Barbie che si mostrerà con il suo stile di successo negli abiti disegnati da Christian Dior, da Gucci, da Versace e da Armani che per lei ha scelto ogni minimo particolare a partire dall’abito fino ad arrivare al trucco del viso.


Sarà stata Barbie ad influenzare la moda o forse invece il contrario??
Risponderanno quelle modelle di 30 centimetri, belle ed appariscenti, accompagnate da completi di lingerie e di biancheria da notte, scarpe, borse, gioielli, mobili, camper, tende, automobili…. Barbie ha avuto 14 cani, sette cavalli, due gatti, un pappagallo, un panda, un delfino. Barbie apparirà nelle sue più diverse forme: come quelle contenute nelle “Pink Box” destinate al gioco o quelle create per essere collezionate. Un mondo vasto e incantato, soprattutto per la serie da collezione, a “tiratura limitata” che ogni anno si arricchisce di nuove proposte.
Nel 2014 più di seimila bambini hanno visitato e scorazzato per le sale espositive, colme di giochi, con la gioia negli occhi e il fiatone nel cuore, emozionati e felici; a loro, anche in occasione del 10° compleanno, è andato il pensiero del Museo più bello del mondo con un 2015 tutto dedicato ai festeggiamenti e ai giochi.-Ufficio Stampa Museo del Giocattolo di Zagarolo-
Auguri di Buon Compleanno caro Museo del Giocattolo di Zagarolo.
Sono 10 e sembrano tanti. Si dice sempre così, ma questa volta è proprio vero.
Mezzo milione di visitatori, mille giocattoli, 18 sale, 1.400 metri quadrati di estensione, una casa del ‘500 che si chiama Palazzo Rospigliosi, appartenuto nei secoli alle famiglie dei Colonna, dei Pallavicini, dei Rospigiosi….tante personalità ospiti che in suo nome hanno mostrato la loro cultura, saggezza e capacità…. dimmi tu se già questo non dà l’idea che i suoi anni possano sembrare davvero tanti.
Un Museo del giocattolo… chi l’avrebbe mai detto che tutto ciò che conserva … oggetti da bambini, oggetti che vengono bistrattati e distrutti dall’uso nella maggior parte dei casi, semplici copie di grandi invenzioni e cose che l’uomo ha curato nella sua vita, sarebbero diventati così “importanti”!!!???
Da Platone ad Aristotele da Nietzsche, a Baudelaire fino a Eugen Fink il gioco è considerato un momento fondamentale della vita dell’uomo.
Elemento di redenzione, ricreazione, leggerezza, divenire.
Un testimone irrinunciabile della nostra storia che nasce nella notte dei tempi.
Platone scriveva che «l’uomo è fatto per essere un giocattolo, strumento di Dio, e ciò è veramente la migliore cosa in lui. Egli deve, dunque, seguendo quella natura e giocando i giochi più belli, vivere la sua vita, proprio all’inverso di come fa ora» .
Il gioco, diceva Fink, «produce il ‘divenire leggero della vita’, genera una temporanea, solo terrena liberazione, anzi quasi redenzione dai pesi dell’esistenza. Ci strappa da uno stato di fatto, dalla prigionia in una situazione opprimente ed angusta, procura una felicità fantastica nel farci volare tra possibilità fuori del tormento di una scelta reale» .
Così viene presentato il “signor giocattolo”. Lo avresti mai pensato??
Eppure eccolo. Il Museo ce lo mostra in giacca e cravatta. Nelle sue sale affrescate. Nelle teche studiate per accoglierlo. La RAI è venuta più e più volte per farlo protagonista delle sue trasmissioni.
( vedi il più recente su you tube: ” uno mattina 25 12 2014 Museo del giocattolo” )
Molti scrittori ne hanno fatto ragione della loro vita prendendolo ad esempio e riferimento per le loro storie. Molti artisti lo preferiscono come modello.
A volte maestro di vita, a volte abbandonato. A volte donato, a volte dimenticato. Ma alla fine sempre presente nei passaggi importanti della nostra vita.
Il primo giocattolo?  La bambola.
Si la bambola che è fatta a nostra immagine, che ci fa compagnia, che muove i primi passi con noi e ascolta i nostri stati d’animo.
Nel 1938,  la vicenda amorosa di due sposi Ruth Mattson ed Elliot Handler  li porta  a vivere a Los Angeles e segna  l’inizio di tutto ciò che trasformerà quella vecchia bambola in una Barbie; la più famosa bambola di sempre.
Nel 1956, in Svizzera, Ruth incontra Lilli, alta quasi 30 centimetri, in plastica, incredibilmente somigliante a Brigitte Bardot.
Fu un colpo di fulmine e la Mattel, già nata nel ’45 dalla fusione dei loro nomi, decide di usare il vinile come materiale di produzione.
Nel mese di marzo del ’59 nasce Barbie, dal nome della loro figlia Barbara.
In quello stesso anno vengono vendute più di 350 mila Barbie al prezzo di 3 dollari ciascuna. Il genio di Ruth aveva deciso di commercializzare una bambola con ampio guardaroba fatto di abiti e accessori venduti separatamente.
Barbie non solo  indossa abiti che hanno caratterizzato più di quattro decenni di storia della moda, ma è andata oltre: alcuni tra i più importanti stilisti hanno creato splendidi capi di alta moda appositamente per lei. Stilisti famosi lavorano ogni anno nella creazione di capi destinati alla bambola più popolare di tutti i tempi : da Bob Mackie, a Moschino, dai Givenchy, Yves Saint Laurent, Christian Dior a Versace, Donna Karan e Armani.
Dalla bambola bambina del passato si arriva a Barbie: la bambola modella.
Si modifica così il vecchio rapporto materno cui la bambina si ispirava per giocare  con la bambola.
Ora la bambina si identifica in essa. Lo stravolgimento dei vecchi canoni è grande e  non ci resta che studiarlo ancora questo caso planetario di scostamento dei riferimenti, di modificazione dei nostri sentimenti, di inaspettata accelerazione della crescita.
Le sensazioni vengono esaltate e l’oggetto del desiderio è il nostro stesso giocattolo che ci guida nelle scelte e nelle preferenze; che trasforma il “nostro io” fino a farci amare il riflesso della nostra immagine; fino ad esaltare il nostro ego in modo infinito e irrefrenabile.
Ogni incontro, così fortemente interattivo, diventa lo specchio dei nostri tempi.

Caro Museo del Giocattolo…auguri dal tuo Direttore.
Auguri vivissimi per la “nuova età”.
Auguri per i tuoi primi dieci anni, vissuti a dispensare nel tempo sogni, gioia e conoscenza.
Auguri per la tua storia che, narrata da mille e più giocattoli, contribuisce a dar valore alle abitudini degli uomini e alla memoria senza fine… dell’anima.
Auguri per la tua intramontabile realtà che lungo il film della vita, come un “secondo mon­tag­gio” del vissuto, iso­la det­ta­gli, foca­liz­za momenti e ne pla­sma di nuovi più felici nel presente di tutti, nella pos­si­bile muta­zione della memo­ria futura.
Auguri per la tua nobile missione sul controllo dell’infanzia, nell’impatto col mondo, per preservare l’ingenuità e il sorriso dalla strada bagnata.
Auguri per lo sguardo, originale e profondo sulla mia biografia, della quale, ogni giorno e minuto, scrivi pagine e parole.
Te ne ringrazio, onorato e felice.
Francesco Zero

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