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Esopo è un perfetto ospite della Sagra dell’Uva che già nell’antica Grecia aveva un seguito ed un culto di grande festa.   Il popolo greco era dotato più degli altri di immaginazione. Nei poemi di Omero, per esempio, la vite e il vino sono stati solennemente celebrati perché il vino era considerato un dono speciale delle divinità.

Nel mondo greco il saper produrre vino di qualità era segno di cultura e civiltà: “chi usa vino è civile, chi non ne usa è un barbaro”, dicevano i greci. I cosiddetti “barbari”, infatti, usavano prevalentemente la birra (le cui origini comunque non sono meno antiche).

La penisola ellenica, madre della civiltà occidentale moderna, ha avuto il merito di diffondere la cultura del vino, la cosiddetta “bevanda di Dioniso”, nel resto dell’Europa.

“Tanti i valori e i riconoscimenti letterari  alle Sagre dell’Uva che oggi  in una Italia rappresentano un momento di eccellenza e di conoscenza nel mondo.

Il termine “Sagra”  è l’evoluzione volgare del termine dotto “Sacra”, che i Latini usavano per indicare cerimonie sacre celebrate con solennità.  Con l’avvento del cristianesimo, si cominciò ad usare per indicare una solenne festa di una località o  di una contrada, cui facevano seguito fiere, mercati e giochi. Infine, con  l’evolversi della lingua, il termine “Sagra” è stato sempre più usato per indicare la festa destinata  ad esaltare un prodotto della natura; ed ecco la diffusione in ogni territorio della sagra delle castagne, del carciofo, dei funghi, delle fragole, ecc.”

A Zagarolo, la prima sagra dell’uva conosciuta nella forma attuale risale all’anno 1930. Una lunga interruzione, dall’anno 1940 al 1952, fu causata dai tragici eventi bellici.

Enrico Benaglia

Benaglia viene definito come uno dei più grandi rappresentanti di quel “realismo visionario” che cerca e trova sui sentieri di una metafora alta, una diversa condizione di esistere. Nel panorama artistico nazionale è il principale rappresentante della pittura che nasce dall’individuazione di un’iconografia originale e simbolica, legata al mondo favolistico e mitologico.

Il suo eccezionale curriculum espositivo gli garantisce una presenza nel mercato nazionale ed internazionale che non teme crisi né rallentamenti ad una fama che supera  i più entusiastici consensi della critica e del pubblico. Pittore, disegnatore, incisore, litografo, scenografo, scultore nasce a Roma dove vive e lavora. Gli studi d’arte e un ambiente di grandi artisti guidano Benaglia a continuare con sempre maggiore coscienza e convinzione sulla strada dell’arte.

Dagli anni settanta espone nelle più grandi gallerie romane, ma anche a Osaka, Vienna, Caracas, in America, Jugoslavia, Svezia, invitato da  Presidenti di Stato,  Università, Musei. Comincia un’ascesa irrefrenabile che fa diventare le sue opere emblema di filosofie, di aspirazioni comportamentali e di modelli di vita. Entra nell’animo della gente coinvolgendo tutti nel suo mondo di fantasia e colore.

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“La pittura di Benaglia è un sogno da cui non vorremmo svegliarci.”  dice di lui Alida Sessa. La tecnica del pastello ben si presta ad esprimere l’universo fiabesco di Benaglia: la morbidezza del pigmento, le sfumature e le velature, la pastosità degli infiniti toni fanno di queste opere autentici gioielli da collezione. “Da sempre l’artista romano lavora in presa diretta con la realtà e dopo attente osservazioni, è capace di metaforizzare il vissuto e di trasfigurare in parabole surreali inquietudini ed incanti, senza farsi fuorviare da lacci e laccioli intellettualistici. È un autentico visionario del quotidiano che sa come far vorticare la sottile ed involontaria poesia della vita”.

Questi gli ingredienti di esordio della Sagra dell’Uva 2015 che come dichiarato dal sindaco Lorenzo Piazzai: “E’ un momento in cui la cittadina di Zagarolo investe energie comuni  per dar  vita ad un grande evento cittadino. Quello delle accoglienze calorose riservate a un grande pubblico e delle Osterie che si aprono a tutti per offrire raffinate degustazioni e deliziosi prodotti enogastronomici locali.

Francesco Zero (Foto Franco Pinci)

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