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“Entusiasti del risultato, obiettivo dare voce e spazio alla scrittura teatrale”

È scaduto un mese fa il bando per partecipare, gratuitamente, al Premio Nazionale Teatrale “Achille Campanile”, edizione 2018. La rassegna dedicata all’autore romano si svolgerà a Velletri dal 20 al 28 ottobre prossimi, ma se il programma è quasi ultimato e verrà ufficializzato dopo la seconda metà di agosto, sono ben chiari i numeri del Premio: dopo i 67 copioni della prima edizione, ne arrivano ben 87 per la seconda. Un duro lavoro per la Giuria, ma anche una grande soddisfazione per il team organizzativo che vede premiati gli sforzi di divulgazione e di coinvolgimento per la scrittura teatrale. A parlare, dopo aver ritirato tutti i plichi, è la professoressa Maura Dani, referente del Premio indetto dalla Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri, che in una breve intervista fa il punto della situazione.

Maura Dani, il bando per il Premio Nazionale Teatrale “Achille Campanile”, seconda edizione, è scaduto da pochi giorni e sono tanti i copioni pervenuti. Si è migliorato il risultato dello scorso anno, e non è escluso che il numero aumenti (farà fede, per l’accettazione, il timbro postale). Una vittoria per lei e per tutto il team?
Per la verità i copioni pervenuti sono ben 87, tutti rigorosamente spediti entro il termine ultimo del 30 di giugno scorso. Che dire? Siamo tutti entusiasti per aver replicato e oltrepassato il numero della precedente edizione. Un risultato che premia il lavoro di tutto il team ma, soprattutto, testimonia l’interesse che si è creato e si sta consolidando verso l’idea che ha fatto nascere la “Campaniliana” e in particolare il premio teatrale. Dare voce e spazio alla scrittura teatrale e agli autori, offrire la possibilità di rappresentare le opere, sono i principi ispiratori del Premio nel nome del grande Achille Campanile.

Iniziare è semplice, continuare più difficile: a cosa state lavorando per la seconda edizione della rassegna dedicata a Campanile?
I risultati stanno premiando il nostro lavoro, ma ci caricano anche di responsabilità per un’azione sempre più articolata e incisiva, ma è una sfida che raccogliamo volentieri.  In questa edizione, oltre alla Mostra arricchita di foto, articoli e manoscritti inediti, sarà interessante seguire il convegno di apertura, dedicato ai “contatti” tra Achille Campanile e la TV, con testimonianze di importanti nomi della comunicazione e dell’ambito televisivo. Non li anticipo, o meglio non li ufficializzo perché siamo in attesa della conferma per la presenza di un “grosso” personaggio, a completare il gruppo dei relatori. Altra cosa importante, che nelle nostre intenzioni diventerà costante, è la rappresentazione dell’opera vincitrice dell’edizione precedente. Quest’anno, domenica 21 ottobre, presso il Teatro Artemisio Gian Maria Volonté, sarà rappresentata “Prestazione occasionale” di Francesco Brandi, che si è aggiudicata l’edizione 2017 del Premio. Per questo evento, tra le compagnie teatrali associate alla UILT, avremo il piacere di ospitarne una di Firenze.

Qual è il punto da cui siete ripartiti per una seconda edizione che dovrà distinguersi dalla prima e attrarre più pubblico, soprattutto fra i giovani, sempre con lo spirito di un ricordo dinamico dell’esilarante umorista che ha vissuto tra Velletri e Lariano?
 Tirando un po’ le somme, il punto di partenza da cui ricominciare ogni anno è proprio il rinnovato interesse che, anche grazie alla nostra azione, stanno suscitando la figura e l’opera del grande umorista, in particolare la riscoperta che ne stanno facendo i giovani. L’attenzione che abbiamo rivolto al mondo della scuola ha dato ampie risposte: a titolo di esempio vorrei ricordare il modo efficace e accattivante con cui il Laboratorio Teatrale del veliterno Liceo Scientifico “A. Landi” ha rappresentato alcune tragedie in due battute del nostro Autore: i ragazzi si sono divertiti e hanno divertito. Ciò significa che, se opportunamente presentata e recepita, la produzione di Campanile ha sempre molto da insegnare, con la sua impareggiabile ironia e raffinatezza linguistica. Da qui ogni anno ci auguriamo di poter ripartire!

Rocco Della Corte

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