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Valmontone aderisce a “Donare gli organi: una scelta in Comune”, il protocollo siglato da Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Regione Lazio e Aido (Associazione italiana per la donazione degli organi) al fine di rendere più semplice per i cittadini esprimere la propria volontà in merito alla donazione di organi e tessuti.

D’ora in poi, ai residenti di Valmontone che, maggiorenni, chiedono il rilascio o il rinnovo della carta d’identità verrà consegnato un modulo su cui esprimere la propria volontà che sarà trascritta nel registro nazionale del Sistema Informativo Trapianti, presso l’Istituto Superiore di Sanità.

Un modo per rendere la scelta più agevole e snella e, al tempo stesso, stimolare tra la gente quel senso di solidarietà e generosità troppo spesso sopito. Dopo il via libera della Giunta, si lavora per mettere a punto gli aspetti tecnici e organizzativi per l’avvio concreto.

Valmontone_Centro

Pur nel totale rispetto della libertà di coscienza di ciascuno – spiega il sindaco Alberto Latini – abbiamo aderito all’iniziativa convinti che rendere più semplice, per chi lo voglia, inserire la propria disponibilità in un registro nazionale, aiuta molti di noi a compiere un atto di solidarietà verso il prossimo. Vale la pena ricordare che, senza una documentata manifestazione di volontà in vita, la decisione sulla donazione degli organi spetta esclusivamente ai famigliari, costretti a decidere in momenti particolari di dolore. Considerato che, per alcune malattie molto gravi, il trapianto resta l’unica soluzione terapeutica è fondamentale che le istituzioni contribuiscano seriamente ad un’adeguata sensibilizzazione per dare una speranza ai circa 9000 pazienti in attesa di un trapianto”.

“Donare gli organi – sottolinea il vice sindaco e assessore alle politiche sociali, Eleonora Mattia – è un atto di amore che può salvare la vita ad altri esseri umani. Incrementare la banca dati dei donatori è un modo concreto per dare, da un lato, una speranza in più a migliaia di famiglie, dall’altro è un modo per contrastare il gravissimo fenomeno del traffico illegale di organi, che trova terreno fertile nella scarsa presa di coscienza del fenomeno”.

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