Sharing is caring!

antonio.1

Gli anni passano, ma la grinta e la combattività restano immutate. Specialmente quando la mission è proporre, formulare o mettere in pratica strategie e interventi in favore della collettività. Antonio Cilia è uno dei “cavalli di razza” della politica locale, che ha deciso di mettersi in gioco, con una scelta controcorrente. Un’alleanza con i suoi rivali storici, per portare Palestrina fuori dall’empasse e proiettarla verso un futuro fatto di crescita e nuove opportunità.

Alcuni non hanno capito la scelta di sottoscrivere un’alleanza di programma con il centro-sinistra. Può ripetere le ragioni della scelta?

 Non mi stanco mai di ripeterlo, ci siamo alleati con il centro-sinistra per superare l’empasse in cui la politica locale è caduta negli ultimi anni. Assieme ad altri componenti storici di opposizione – Marta Pestozzi, ndr – abbiamo deciso di sottoscrivere un’alleanza con la maggioranza attuale, sulla base di un accordo di programma, che prevede prima di tutto la valorizzazione del patrimonio cittadino in tutte le sue forme, da quello archeologico a quello enogastronomico.

Bisogna rivitalizzare la città, accrescerne la visibilità, restituirle una dimensione internazionale, che peraltro aveva già a fine ‘800, sfruttando anche l’opportunità offerta da Expo 2015. Ovviamente, senza perdere di vista le esigenze primarie del territorio, che vanno affrontate con energia. Noi sosteniamo l’estensione dei servizi al cittadino, l’assistenza alle imprese locali, che porterebbe interessanti risvolti occupazionali, o l’aiuto diretto, tramite specifici capitoli di bilancio, alle persone o alle famiglie in difficoltà.

Viviamo in un’epoca diversa rispetto ai decenni precedenti, anche rispetto a 4-5 anni fa. È necessario raccogliere nuove sfide e dare alla città nuove prospettive, aprendo una nuova fase amministrativa, proprio come è accaduto sulla scena politica nazionale. Si è scelto di abbandonare le posizioni oltranziste per dare al paese un nuovo governo e magari un nuovo futuro.

La lezione vale anche per noi politici locali. Dobbiamo abbandonare i veleni del passato e concentrare tutti i nostri sforzi sulla crescita: economica, ma anche sociale, della città. Dobbiamo perseguirla ad ogni costo. Chi non prende in considerazione queste necessità, e mi riferisco a tutti i miei colleghi, di coalizione e non, o è in malafede, oppure non ha capito la drammaticità, ma anche le possibilità, del periodo che stiamo vivendo.

 Le tante emergenze del territorio, vista la crisi attuale, come verranno affrontate?

 Intervenire in condizioni di ristrettezze economiche non è semplice, ma per parafrasare un vecchio adagio popolare “è necessario”. Bisogna guardare in prospettiva, con la mente aperta ed il buon senso. Dobbiamo risolvere le emergenze imponderabili, pensando al futuro. Un po’ come si fa nelle migliori famiglie, ma anche nei sistemi che funzionano. Dobbiamo essere dei pionieri. Scoprire nuove possibilità e nuove risorse. Una buona opportunità per imprese ed istituzioni, in questa fase, è costituita dai fondi europei, che dobbiamo reperire ed impiegare con efficacia. Non sempre, in passato, è stato così.

 Se le chiedessimo di chiudere gli occhi e di riaprirli, trovandosi di fronte la città tra cinque anni, cosa le piacerebbe scoprire?

 Una città migliore, anche più serena, con meno disoccupati e più servizi. Mi piacerebbe incontrare persone con problemi meno opprimenti, con volti più distesi e con qualche certezza in più, che magari sorridono alle comitive di turisti che attraversano la città. E mi piacerebbe vedere più bambini. Se ne fanno sempre meno. Ed è un peccato.

Qualcuno le dirà che la sua visione somiglia ad un sogno preconfezionato.

 Per me resta soprattutto un’opportunità. Possibile, con lo sforzo di tutti.

                                                                                                                                                         (Articolo Sponsorizzato)

Comments

comments