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Per la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne

In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, il centro sociale anziani Argento Vivo domenica 25 novembre ha ospitato ‘Beatrice e Artemisia…è ancora vivo il loro mito?’, incontro pensato per ricordare e raccontare le tante, troppe storie, che continuano a segnare la nostra società. Lo spunto lo hanno fornito due figure emblematiche come quelle di Beatrice Cenci e Artemisia Gentileschi.

Beatrice Cenci, simbolo storico della lotta alla violenza sulle donne, fu la nobildonna romana che nel ‘500 si ribellò alle continue violenze del padre, per il cui omicidio venne pubblicamente giustiziata. L’esecuzione divenne un evento talmente importante che sconvolse molti artisti che vi assistettero. Tra questi proprio una giovanissima Artemisia Gentileschi, allora bambina. La vicenda di quest’ultima, artista molto apprezzata alle corti reali di mezza Europa, diede invece origine al primo processo per stupro di cui si abbia piena testimonianza in Italia. Fu la prima pittrice a portare nell’arte i soprusi sulle donne nel XVII secolo.

L’incontro – presenti il sindaco Mauro De Lillis, l’assessore alle Politiche Sociali Chiara Cochi e il consigliere Annamaria Tebaldi – è stato condotto da Sabrina Pistilli, delegata alle Pari Opportunità, con la partecipazione di Elisa Massotti consigliere delegato alla Partecipazione, e di Patrizia Carucci, autrice dialettale. La forma scelta è stata quella del solo racconto orale per narrare le vicende di due donne simbolo della lotta contro la violenza di genere. A seguire è stata letta una poesia sul tema scritta dal poeta sermonetano Dante Ceccarini, ‘Jó Zinàle’. Una sedia vuota con una rosa rossa, un cappello, un foulard e un paio di scarpe da donna rosse l’immagine scelta per rappresentare in sala la lotta a ogni forma di violenza sulle donne. 

Nel corso dell’incontro sono state anche illustrate importanti iniziative come il Protocollo Territoriale d’Intesa “La rete di contrasto alla violenza alle donne”, attivo nell’ambito del distretto sociosanitario LT1, per il sostegno alle donne maltrattate. Vi aderiscono i Comuni di Cori, Cisterna, Aprilia e Rocca Massima, il Comando Arma dei Carabinieri di Aprilia, il Commissariato di Polizia di Cisterna, i Comandi di Polizia Municipale dei 4 Comuni, la ASL di Latina-PPI Cisterna e Cori, l’Azienda Sanitaria Locale Distretto1, l’Associazione Centro Donna Lilith di Latina e la Casa di Cura “Città di Aprilia”. L’obiettivo è mettere a punto azioni integrate per l’accoglienza e la cura di chi è vittima di violenza con campagne di informazione e sensibilizzazione, la presenza sui territori di servizi di Pronto Intervento Sociale, l’adozione di specifiche procedure per la presa in carico in emergenza delle donne vittime di maltrattamenti o violenza sessuale anche tramite i centri antiviolenza e la loro collocazione presso strutture di accoglienza.    

Alessandra Tabolacci

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