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“Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’, e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.” Come non iniziare con queste straordinarie e stupende parole tratte dalla celebre canzone “L’anno che verrà” di Lucio Dalla? Quanta acqua è passata sotto i ponti  dall’ultima volta che ti ho scritto una letterina. Era l’epoca della TV in bianco e nero e di quando volavo con i sogni o per meglio dire, con l’immaginazione di un bambino. Era il tempo dove, giocare per strada significava vivere la giornata e vedere tutto grande, immaginando che un giorno, sarei diventato alto come il mio papà! Adesso è tutto diverso e si fanno i conti con la realtà che ci sbatte in faccia. Il tempo è volato via da quel giorno dell’ultima letterina e con lui, velocemente è cambiata la quotidianità e il modo di stare insieme! Guardo il film della mia vita e sento echeggiare lo stridio delle rotaie che fa da contorno ai viaggi per la scuola. Guardo la mia Cave e faccio il confronto con gli anni che passano! Non voglio dire se è più bella o più brutta ma sicuramente, è più trafficata e dove un bambino, non può più giocare per strada ! E’ un bene? E’ un male?  Per chi si è perso la “libertà” di gridare “macchina” per fermarsi dal gioco, è un male e sicuramente, oggi avrà certamente sostituito quella parola con l’Iphone o lo Smartphone! E’ vero caro Babbo Natale dici bene, eravamo di meno! A scuola si andava tutti insieme oggi invece, davanti i plessi, vedi la fila di macchine da dove scendono i bambini accompagnati prevalentemente dalle mamme. Le strade? Se c’è quel famoso detto: “Tutte le strade portano a Roma” a Cave possiamo certamente dire: “Quasi tutte le strade portano dal gommista” ! E’ cambiata anche qui Cave nel modo di fare politica ! Non parlo dei personaggi che la storia di questa città avrà il tempo di giudicarli, nel bene e nel male, parlo dei rapporti ! In passato, la politica apriva le porte delle sezioni come luoghi di cultura in contrapposizione alla saletta di Monsignore che ogni domenica, proiettava il film sulla vita di qualche Santo e dove la sede della DC era in via dell’Unità (nome storico del giornale del PCI) proprio all’inizio delle scale del prete! E’ cambiata la storia caro Babbo Natale ! Oggi si vedono negozi multietnici ad integrazione con l’habitat che li circonda a dispetto della sempre più crescente nazionalizzazione della contestazione verso gli extracomunitari ! Cave è piena anche di persone che vengono da ogni parte d’Italia e che, come gli extracomunitari , oltre ad essersi integrati, ripetono volgarmente sempre lo stesso concetto: “al mio paese è diverso !! ” Nessuno dirà mai a queste persone: “tornate da dove sei venuto!” E’ cresciuta culturalmente Cave? Sotto tanti aspetti sicuramente si e non certamente per merito della politica.  Cave è cresciuta di abitanti e sono calate le attività commerciali. Paradossalmente, proprio dalla fine di quel trenino che apriva i sogni di noi bambini è aumentato il pendolarismo ! Brutto segno caro Babbo Natale per i nostri giovani !

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Mi viene da pensare se in futuro ti scriverò ancora una letterina! Penso di si! Credo che per me, questa volta caro Babbo Natale, qualche sogno si avverrà e che sia la volta buona ! La ruota gira così come gira il ciclo della vita.

Intanto, vorrei finire questa mia letterina nello stesso modo di come l’ho cominciata, questa volta prendendo in prestito delle parole di una canzone di Lando Fiorini, a suggellare il famoso detto: Cave Cavetta mezza Rometta !!

Signore te prego, famme tornà na sera, Cave com’era

famme trovà la gente de na vorta com’era bello ar tempo de mi padre

 Cyrano

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