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… Debbo dirti un bel po’ di cose ma ho le idee chiare e quindi cominciamo subito: con un bel bilancino dell’anno passato.

Il 2015 è stato un anno pieno di tutto. Emozioni come se piovesse e di questo volevo ringraziarti. Sono vivo tanto per cominciare e questo, rispetto a tantissimi, mi cataloga tra i fortunati. Ho una famiglia che amo e anche di questo ti sono grato.

Certo il mio corpo sta letteralmente cadendo a pezzi, ma di contro i miei sensi, la mia forza stanno progredendo in un percorso emozionante e coinvolgente di cui nemmeno sapevo l’esistenza. Un bel regalo anche questo.

Parliamo ora anche di guadagni.

Gli introiti sono stati più bassi dell’anno precedente e ancora una volta devo constatare che sono circondato da persone, specialmente politici, che promettono per avere il tuo appoggio che, una volta ottenuto, scompaiono senza farsi più né vedere e nemmeno sentire. Bah…

Però devo riconoscere che dal punto di vista delle relazioni professionali e della progettualità è stato un anno fantastico.

Ho conosciuto un mucchio di persone disinteressate che mi hanno stimolato a fare di più, a guardare più avanti, ad affrontare meglio, perché mai solo, questo tremendo periodo di crisi non solo economica che stiamo vivendo. Come poter dimenticare gli attestati di stima, e credimi tutti disinteressati, di chi ha letto le mie memorie. Non mi aspettavo tanta gente alla presentazione del mio libro. Mancavano forse, del resto non li avevo invitati, coloro che hanno contribuito alla chiusura del mio giornale cartaceo. Pochi politici, e questo è stato un bene. Anche perché mi avrebbero dovuto dire almeno un grazie per come li ho trattati, parlando di loro. Mancavano gli amministratori di Palestrina, se non gli amici personali, in tutt’altre faccende affaccendati. Dovevano preparare le barricate che stanno innalzando tra gli stessi alleati di Maggioranza. Fortunatamente c’è qualcuno che è disposto ad allungare una mano, se non tutto il corpo, scavalcando la staccionata. Lo faranno sicuramente in quanto non temono che gli attributi rimangano su di essa. Tanto non ce li hanno.

Ti devo ringraziare per avermi dato un nuovo compagno di viaggio, quella realtà che si chiama ottimismo ma che già faceva parte della mia vita.

C’è moltissimo da sistemare tra di noi e chissà se ce la faremo ma è di nuovo “nel mio cerchio” e questa è un’emozione che mi fa sentire più forte.

Passiamo ora ai propositi.

Il 2016 è l’anno in cui vogliamo crescere. Avrei bisogno di nuove sinergie, di nuovi collaboratori e questo rappresenta anche un rischio.

Non ti chiedo di mettermi a disposizione il meglio dal punto di vista dell’esperienza lavorativa, mi interessa relativamente, ma mi farebbe molto piacere evitare, come in passato, rapporti troppo ravvicinati con cialtroni e ingrati ma soprattutto tipi alla non-ti-preoccupare-so-io-come-fare.

E se proprio non puoi fare a meno di farmeli incontrare fai almeno che mentre ci stiamo conoscendo, esattamente mentre gli stringo la mano,  si caghino addosso così se non altro li riconosco

Non ti chiedo la salute per me, che sia quel che sia, ma, se possibile la salute portala a tutti quelli a cui voglio bene.

Ti ringrazio per quanto farai per me.

Come vedi non ti ho chiesto cose materiali e forse nemmeno troppo complicate.

Insomma però adesso dipende tutto da te…

Antonio Gamboni

P.S. Se non esaudirai tutti i miei desideri giuro che ti sequestro le renne e te le rispedisco a pezzi in una pentola condite con olive e rosmarino.

 

 

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