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Per commemorare il centenario della morte del bersagliere Enrico Toti, e della prima guerra mondiale, l’Assessorato alla Cultura e l’Associazione Pro Loco del Comune di Castel San Pietro Romano hanno organizzato una conferenza dal titolo Enrico Toti. Iconografia di un Eroe nel centenario della morte 1916-2016 – Campi di addestramento militare a Palestrina. La conferenza sarà tenuta da Angelo Pinci Domenica 13 marzo, ore 18,00, nell’Aula Consiliare.

Pinci aveva già tenuto, due anni fa, una conferenza sulla figura di questo personaggio straordinario al Museo dei Bersaglieri di Roma, in occasione delle manifestazioni organizzate per commemorare il 144° anniversario della presa di Porta Pia, e il 10 marzo scorso ha presentato, nella sede dell’Associazione Nazionale Bersaglieri a Roma, un libro dove ripercorre non solo la vita dell’eroico bersagliere ma presenta una ricca collezione di immagini, libri, cartoline, quaderni, fotografie, francobolli, curiosità, insomma moltissimo materiale iconografico raccolto in tanti anni di ricerche.

Enrico, nato a Roma nel 1882, era figlio della prenestina Simira Calabresi e di Nicola Toti, originario di Cassino. Egli é passato alla storia per il lancio della “stampella” verso il nemico, il 6 agosto 1916, nella prima guerra mondiale, ma tutta la sua vita é stata straordinaria. Nel 1897, all’età di 15 anni si arruolò in Marina dove rimase fino al 1904, facendo servizio prima sulla nave scuola “Ettore Fieramosca”, poi sulla nave “Emanuele Filiberto”, e infine sull’incrociatore Coatit, col quale fu coinvolto in scontri sul Mar Rosso contro pirati che assaltavano le imbarcazioni.

Nel 1905 fu assunto nelle Ferrovie dello Stato, ma tre anni dopo, mentre stava lavorando alla stazione di Segni, la sua gamba sinistra rimase incastrata tra due vagoni, tanto che dovette essere amputata. Toti non si abbattè per la sua grave menomazione, anzi, animato da una grande passione e forza di volontà, decise che sarebbe passato alla storia compiendo un’azione leggendaria: il giro del mondo in bicicletta. Nel 1911, con una bicicletta da lui modificata, che aveva un solo pedale, Toti partì da Roma e in sei mesi, pur tra mille difficoltà, raggiunse Parigi, attraversò il Belgio, la Germania, l’Olanda fino ad arrivare in Finlandia, Lapponia e Russia. In otto mesi percorse ben 18.000 chilometri! Nel 1913, sempre in bicicletta raggiunse l’Egitto e il Sudan, in Africa.

Scoppiata la guerra, volle dare anch’egli il suo contributo alla Patria, ma la sua domanda d’arruolamento fu respinta per ben tre volte dal Ministero della Guerra. Nonostante tutto, Toti partì lo stesso per il fronte dove fu accolto come volontario civile. La sua supplica di ottenere le stellette fu accolta, finalmente, dal Duca D’Aosta, comandante della III Armata, che lo assegnò al 3° Battaglione Bersaglieri Ciclisti. Nell’agosto 1916 cominciò la sesta battaglia, che avrebbe dovuto portare alla presa di Gorizia; il 6 agosto, durante un attacco, Enrico Toti fu ferito più volte e con un gesto eroico scagliò la gruccia verso i nemici gridando “nun moro io!”.

La conferenza sarà arricchita dalla proiezione di numerose diapositive sia sulla vita e le imprese del Toti che sui campi di addestramento militare che l’esercito italiano teneva nei paesi dei dintorni di Roma prima di partire per il fronte durante la prima guerra mondiale.

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