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20160930_171648Giorgio Borghesani mi ha fatto innamorare di Palestrina prima ancora che la vedessi e quando l’ho conosciuto non sapevo nemmeno che fosse lui l’artefice di questo misfatto…

Abitavo a Palestrina da qualche anno, ma nella sua periferia, da un punto dove potevo godere di un bellissimo panorama, ma da un lato in cui la parte più bella e storica non si vede. Lavoravo a Roma, andavo via al mattino presto e rientravo la sera tardi quindi, per me, Palestrina era solo un dormitorio e il sabato e la domenica era dedicato alle fatiche domestiche…

10155840_10203637849011407_5230912888299714965_nUn giorno l’agenzia di viaggi a Roma dove lavoravo ricevette un invito dalla ProLoco e dall’Amministrazione Comunale per un evento dedicato agli operatori turistici rivolto a far conoscere le meraviglie di Palestrina allo scopo di incentivare la domanda turistica. Ovviamente partecipai di buon grado pensando, tra me e me, “fosse la volta buona che vedo il luogo dove abito”.

Confesso che non sapevo nulla della sua storia, né di quello che avrei trovato. L’appuntamento era a Piazza Santa Maria degli Angeli e all’arrivo fummo accolti dai rappresentanti delle istituzioni locali che ci consegnarono del materiale illustrativo e una riproduzione di un quadro che mi lasciò senza fiato.

Fu quello il mio primo incontro con Palestrina… guardando quel quadro mi fu detto che la città sorge su un tempio romano e tempo due secondi ero già perdutamente innamorata, del quadro e di quello che poi avrei visto dal vivo.

Il quadro era firmato Borghesani, lo incorniciai e ancora campeggia sul mio camino.

Qualche anno dopo aprii la mia agenzia di viaggi a Palestrina, in pieno centro, e conobbi altri aspetti dell’arte di questo sig. Borghesani attraverso le sue ironiche vignette pubblicate su un giornale che spesso vedevo in giro e al bar, un certo La Notizia. Poi l’ho ritrovato nel volto di Papa Giovanni Paolo II e nel bellissimo paesaggio della Mentorella.

Nel frattempo ho avuto occasione di conoscerlo personalmente perché veniva ad organizzare il suo annuale pellegrinaggio a Santiago de Compostela… e più scoprivo aspetti del suo essere e più cresceva la mia stima per lui. Credo che in tutto il territorio prenestino non ci sia una persona che, avendo a che fare con lui, non l’abbia apprezzato sia come persona che come artista.

Proprio per questo oggi a lui è stata intitolata una parte importante della città, una sala espositiva che accoglie chi arriva come Palestrina accolse lui, ma anche come lui la accolse. Un luogo adibito soprattutto ad ospitare arte, ciò che era il suo respiro, il suo cuore.

Con una cerimonia toccante in cui l’emozione era palese sul volto di tutti, al cospetto di tutti coloro che amano Giorgio, il Sindaco De Angelis insieme a Serena Borghesani e ad un membro della sua famiglia di San Giovanni in Persiceto, rappresentante dell’Amministrazione Comunale della cittadina che gli ha dato i natali e alla quale lui è sempre rimasto legato, hanno scoperto la targa che intitola lo spazio espositivo di Piazza Santa Maria degli Angeli a lui.

E’ stato ricordato l’artista, ma soprattutto l’amico, l’uomo generoso e schietto come solo gli uomini di montagna, quale lui era, sanno essere. Il Sindaco De Angelis ha raccontato episodi della loro lunga amicizia fatta di risate ma anche discussioni, soprattutto per amore di Palestrina.

Anche Serena Borghesani ha raccontato quanto sia stato difficile per lei allestire la mostra (che rimarrà aperta fino al 9 ottobre) delle opere di suo padre, nonostante, durante la sua carriera, ne abbia fatte a mille… troppi i disegni, i quadri e gli acquerelli e tutti ugualmente degni di essere esposti.

 

Gli amici del coro CAT Gardeccia, anche loro giunti appositamente per la cerimonia, hanno chiuso intonando la bellissima preghiera “Signore delle Cime” e credo che ognuno dei presenti abbia potuto vedere il volto sorridente di Giorgio con l’immancabile bastone e lo zaino fermarsi un attimo ad ascoltare mentre andava per boschi.

L’Assessore alla Cultura di Palestrina, Valentina Innocenti, mi ha detto che le piace pensare che fra tanti anni un bambino possa chiedere ai genitori ed ai maestri chi fosse Giorgio Borghesani, a me piace pensare che nelle risposte che riceverà quel bambino il suo ricordo non sbiadisca mai ed il suo essere persona amata, gioviale e generosa sia d’esempio alle future generazioni.

Lo incontrai la prima volta a Piazza Santa Maria degli Angeli e l’ho ritrovato oggi proprio lì, nel cuore della città che lui tanto amava dove per sempre si potrà trovare il suo cuore che batte.

Gioia Cafaro

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