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Comunicato stampa del M5s

La situazione della possibile accoglienza di un certo numero di rifugiati politici a Palestrina è ancora molto confusa e nuovi elementi tendono a renderla ulteriormente più complicata. Facciamo un po’ il punto della situazione. Innanzitutto ancora non è giunta alcuna informazione ufficiale da parte della Prefettura sulla scelta di Palestrina quale possibile sede per ospitare un certo numero di esuli politici, ancorché siano in corso accertamenti. Qualche aggiornamento ci viene dal Sindaco: durante il Consiglio Comunale del 29 maggio ci informava che i locali individuati dalla Prefettura risultavano inagibili e quindi non idonei all’accoglienza. Di questo aveva tempestivamente informato la Prefettura, inviando la relativa documentazione, senza ricevere riscontro. Ne prendiamo atto.
Al contrario disapproviamo l’ennesimo rifiuto da parte di codesta Amministrazione di adottare il criterio della trasparenza e dell’informazione nei confronti dei cittadini circa le questioni che vengono dibattute da questo Consiglio. Difatti nella stessa seduta tutta la maggioranza bocciava l’istanza presentata dal gruppo “Adesso Noi”, da noi appoggiata, per indire una riunione pubblica con la cittadinanza in ordine all’eventuale accoglienza dei rifugiati. E per non parlare delle riprese video delle sedute che a oggi, nonostante l’approvazione di questo Consiglio, non risultano ancora effettuate, senza alcun giustificato motivo.
Noi del M5s avevamo scritto nel precedente comunicato stampa che era importante controllare l’attività delle cooperative scelte dalla Prefettura per gestire l’ospitalità dei rifugiati politici. Abbiamo fatto un po’ di ricerca ed è emerso il nome della cooperativa Un Sorriso, come una di quelle che, secondo voci, avrebbe gestito uno dei centri di accoglienza a Palestrina. Il 22 maggio ho telefonato alla cooperativa Un Sorriso, presentandomi ufficialmente, per avere informazioni dirette e al telefono la Presidente della società, Gabriella Errico, mi confermava che avevano partecipato al bando della Prefettura e che la sua cooperativa era arrivata seconda in graduatoria, dopo la cooperativa Inopera. Di quanto appreso informavo il Consiglio Comunale nella seduta del 29 maggio, ancorchè il Sindaco ne fosse già al corrente in quanto contattato dalla sig.ra Gabriella Errico. Ci eravamo messi nell’ottica di aspettare gli sviluppi quando è arrivata la seconda ondata di arresti di Mafia Capitale, così leggiamo sui giornali, che nell’indagine spuntano nomi di diverse cooperative tra cui proprio Un Sorriso, la cui Presidente Gabriella Errico risulta indagata per turbativa d’asta. Anche la coop Inopera non resta estranea al polverone: in un articolo sul sito dell’Espresso si legge di un’intercettazione telefonica tra Buzzi e Alberto Picarelli, rappresentante della coop (come si deduce da alcune pubblicazioni in stampa), dove quest’ultimo assicura il Buzi di non partecipare a una gara per l’accoglienza di 580 persone nella speranza di futuri favori. La Prefettura chiarisce che sarà inevitabile fare nuovi accertamenti sulla reale idoneità di queste cooperative, anche perché erano state valutate prima che scoppiasse lo scandalo Mafia Capitale. Dunque, a oggi ancora non si sa nulla. Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere: il problema per gli italiani non sono gli esuli politici che cercano accoglienza, ma gli italiani disonesti che sfruttano i drammi per arricchirsi illecitamente con la connivenza di una certa classe politica troppo spesso subalterna agli interessi dei disonesti, cosi come accertato e denunciato dall’Autorità Giudiziaria inquirente. Noi del M5s avevamo anticipato nel nostro precedente comunicato che avremmo controllato questa vicenda, specialmente quanto riguardava l’attività delle cooperative. Oggi, alla luce di quanto emerso, questa vigilanza deve e dovrà diventare ancora più rigorosa. Non vogliamo fare allarmismi ma dobbiamo evitare che si aprano varchi a “Mafia Capitale” o a indegni speculatori sul nostro territorio. Nessuna chiusura preconcetta, ma più attenta vigilanza e collaborazione volta a una gestione sicura e onesta dell’eventuale servizio di accoglienza, su questo chiediamo l’appoggio dei cittadini e delle altre forze politiche. Il problema delle cooperative, però, riguarda anche altre situazioni a noi più vicine. Una ricerca condotta recentemente dalla Uil di Roma e del Lazio insieme all’Eures – centro di collocamento europeo – ha evidenziato alcuni punti oscuri sulla gestione degli appalti e della qualità del servizio di refezione scolastica (cit. “Repubblica”). Questa situazione riguarda solo Roma o anche la provincia? Non lo sappiamo, ma credo che valga la pena di approfondire l’argomento. Torniamo così a ribadire quello che abbiamo detto in precedenza: controlleremo la qualità dei servizi erogati dalle cooperative che operano sul nostro territorio, controlleremo come vengono spesi i soldi di noi contribuenti, controlleremo che comportamenti illeciti non inquinino il nostro territorio.
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Andrea Saladino
Consigliere comunale e portavoce del Movimento 5 stelle di Palestrina

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