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GEMELLAGGIO CORI - PEFKIIl 6 Settembre ricorre il 18° anniversario del gemellaggio tra le città di Cori e Pefki (Attica-Grecia). A 7 km dal centro di Atene, dal 2011 compresa nell’unione di Comuni Lykovrysi-Pefki, la cittadina ellenica è legata a Cori, oltre che dalle simili caratteristiche geografico-territoriali ed economiche, dall’antichissima storia della città lepina, che ne fa derivare le origini dalle stesse leggende della mitologia greca: Cora, infatti, fu fondata da Dardano, figlio di Zeus. Pefki, che in greco (Πεύκη) significa “Pino”, deve il suo nome al bosco di pini che circonda l’agglomerato urbano, ed è proprio ai piedi di questa intensa vegetazione che nel 1922 si insediarono i profughi provenienti dall’Asia Minore, costruendo le prime case di Magoufana (denominazione originaria fino al 1960).

Il processo che portò alla firma del patto di gemellaggio iniziò nel 1996 con la firma da parte del Sindaco di Cori della Carta dell’Acropoli di Atene, per la pace nel mondo e la dignità umana, e la partecipazione alla V Conferenza delle città gemellate del Mediterraneo, in occasione della quale ci furono i primi contatti con il Sindaco di Pefki. Seguì una fase di fidanzamento, fatta di incontri e scambi di amicizia, per poi arrivare al matrimonio vero e proprio: il 6 Settembre 1998 i due Sindaci, a Pefki, firmarono il Giuramento della Fraternità, e successivo Protocollo di collaborazione; un rito che venne ripetuto a Cori il 4 Ottobre 2001, chiudendo definitivamente le procedure di gemellaggio con la cittadina ellenica.

Attualmente il Comune di Cori fa parte della più ampia rete dei gemellaggi che raggruppa le città di St. Egrève (Francia); Ramonville (Francia); Karben (Germania); Minsk Mazowiecki (Polonia), Krnov (Rep. Ceca); Pefki (Grecia); Strovolos (Cipro) e Telsiai (Lituania). Sono ormai in dirittura d’arrivo invece le pratiche intavolate dal primo cittadino corese Tommaso Conti e il Sindaco di Oświęcim (Auschwitz) Janusz Chwierut per giungere ad un gemellaggio tra la Città d’Arte e la cittadina polacca che ogni 27 Gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, celebra la liberazione del campo di sterminio, coronando definitivamente un rapporto culturale che dura ormai da quasi un decennio.

Marco Castaldi

 

 

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