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Capolavori indiscussi di arte prenestina stupiscono gli ospiti della Fiera Internazionale di Arti creative

Forse noi prenestini dimentichiamo troppo spesso quanta bellezza abbiamo davanti agli occhi, quanta ricchezza i nostri avi ci hanno lasciato e quale straordinaria arte del passato stiamo rischiando di perdere senza che venga adeguatamente preservata, tutelata, tramandata alle nuove generazioni.

Tra questi capolavori, si inseriscono a pieno titolo i disegni e i ricami prodotti dal laboratorio-Museo di Luigi ed Augusto Croce tra gli anni 1919 – 1969, ospitati nei giorni dal 19 al 22 ottobre scorso, dagli organizzatori della Fiera Internazionale di Arti Creative di Vicenza “Abilmente”.

Dopo decenni i lavori di Luigi e del figlio Augusto, sono stati nuovamente mostrati ad un pubblico internazionale, che non ha potuto fare a meno di rimanere senza parole davanti a tanta bellezza, e soprattutto apprezzarne l’elevata ricercatezza dei disegni e l’estrema abilità del ricamo. Tovaglie, centri e quadri di indiscussa qualità artistica che molti stentavano a credere come prodotto autentico ed artigianale, interamente fatto a mano.

Incredulità e stupore che hanno motivato i discendenti di Luigi ed Augusto a fare una dimostrazione in loco della tecnica dello spolvero, tecnica di trasferimento del disegno originale su carta oleata forata in tanti piccoli buchi che ne delineano i contorni, e che permettono al carbone di lasciare una traccia sul lino sottostante. Il disegno appena abbozzato con la polvere scura viene poi ripassato, in via definitiva da mano sicura e libera con un pennino, pronto per essere ricamato.

E’ bene ripercorrere per brevi cenni la storia del Laboratorio di Croce, che diede da lavorare per circa venti anni a ben quaranta donne che imparavano e ricamavano per realizzare delle vere e proprie opere d’arte, commissionate da personalità importanti di mezzo mondo, come capi di Stato, Premi Nobel e membri al vertice della Chiesa cattolica.

Le ricamatrici, molte di queste giovanissime, venivano avviate dalle famiglie a quest’arte e seguite passo passo da Augusto che ne ragguagliava costantemente la precisione e la correttezza del ricamo. La fama di questa scuola – laboratorio fu tanto grande in Italia e all’estero (numerosi i premi di risonanza internazionale e nazionale), quanto fu veloce, purtroppo, la decadenza del ricamo artigianale in tutta Italia, che costrinse Augusto a chiudere i battenti.

Il laboratorio Croce, infatti, subì le sfortunate sorti di quasi tutto l’artigianato artistico che a partire dagli anni ’60 dovette competere con oggetti prodotti in serie dalle fabbriche e provenienti per lo più da paesi come la Cina che offrivano prezzi decisamente più concorrenziali sul mercato. Ma tra le cause della chiusura vi fu anche una decadenza generale, potremmo dire nazionale del ricamo e di come intendere il ricamo, non più visto quale potenziale ricchezza territoriale da tutelare e tramandare alle future generazioni, ma lasciato alla libera interpretazione di un hobby casalingo.

Gli attuali discendenti della famiglia Croce, che negli ultimi anni si interrogano su come creare interesse nelle nuove generazioni e su come raccontare e far conoscere questa storica realtà, (come tante altre realtà territoriali oggi in via di estinzione), spronati anche dal grande successo ottenuto ad Abilmente, stanno costruendo una rete di collaborazioni, volta a recuperare in ogni suo aspetto, l’arte del disegno e del ricamo.

Una sfida tutta da cogliere rivolta soprattutto a quelle persone tra cui storici, ricercatori, esperti d’arte o prenestini dalla salda memoria, per ricostruire tutta l’evoluzione, nascita e sviluppo di un’arte, ponendo solide basi per poterlo conservare e tramandare.

Per questi motivi potete scrivere a croce@museoartisticodiricami.it, oppure contattare il 3336518929 (Damiano), pagina Facebook @museoartisticodiricami.

Chiara Ianniccari

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