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LA VOLPE E L’UVA – DAL 2 AL 4 OTTOBRE 2015

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Venerdì 2 ottobre, alle ore 18.00, per l’apertura della Sagra dell’Uva, nell’ala ovest di Palazzo Rospigliosi appena restaurata ed inaugurata, l’artista di fama Enrico Benaglia firmerà e donerà al pubblico  le preziose riproduzioni del suo pastello dal titolo “La volpe e l’uva”, espressamente disegnato per diventare immagine ufficiale  e promozionale  della 72° Sagra  di Zagarolo.

Immagine

 

Non mancheranno nella Sala delle Feste, al termine delle visite guidate alla scoperta dell’arte e dell’architettura rinascimentale  di Palazzo Rospigliosi, momenti di sosta e degustazione di vini, di conoscenza delle produzioni locali, come anche la lettura di versi dedicati all’uva ed alla sagra; un arricchimento della manifestazione, curata dalla Biblioteca Comunale G.Coletti, fatta di ricordi e tradizioni che sono la cultura del territorio.

Il Maestro Benaglia, infine, presenterà l’originale della sua opera; commentandola  dopo aver espresso il suo pensiero e le sensazioni forti provate nel realizzare l’incredibile intuizione del più grande e primo favolista nella storia dell’uomo: Esopo.

Honoré de Balzac diceva che “l’artista è una eccezione rispetto agli altri uomini perché il suo ozio è un lavoro,  il suo lavoro un riposo e la sua fatica un divertimento”.

E’ facile intuire quanta gioia un artista possa provare ad entrare nella psicologia degli uomini  o a diventare protagonista della grande Festa di una intera cittadina.

E’ facile comprendere l’orgoglio di fissare con il proprio nome un ricordo indelebile, ed elevare lo spirito di un gioco a storia stessa dell’uomo.

E’ facile immaginare quanta soddisfazione si provi nel rappresentare in modo personale un evento riaccostando la storia di oggi ad una manifestazione del passato per renderla, ancora una volta, indimenticabile ed unica.

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Benaglia sapeva benissimo che per lui sarebbe stato un piacere e un divertimento trovare lo spunto per il suo lavoro e in men che non si dica eccolo lanciarsi nel suo mondo preferito: quello delle favole.

Delle favole, attenzione, e non delle fiabe che hanno  come protagonisti personaggi fantastici, irreali, senza luogo né tempo e   spesso tramandate solo oralmente;  piene di magie e prodigi che si dibattono tra bello e brutto, tra bene e male.

La favola si caratterizza invece per avere come protagonisti animali praticamente antropomorfi che  vivono, parlano e ragionano come gli uomini, con i loro difetti e le loro tensioni quotidiane in ambienti assolutamente realistici.

Benaglia, infatti, ha scomodato per l’occasione il grande Esopo con la sua famosa e significativa favola   “La volpe e l’uva”.

E’ di Esopo, nel VI secolo a.c., la prima favola in forma letteraria scritta che si conosca. Autore, molto probabilmente, di circa 400 favole, si racconta di lui che fosse uno schiavo nella città di Samo. Già nel V° secolo divenne personaggio leggendario. Venne descritto come un uomo gobbo, balbuziente, ma anche grande viaggiatore. Fu infine messo in relazione con uomini sapienti e addirittura con Solone.

Fedro poi, nel I° secolo a.c., volgarizzò ed accrebbe la fama delle sue favole anche nel mondo latino.

La versione originale di La volpe e l’uva, inaspettatamente per i più, è breve, incisiva, lapidaria e così recita:

(GRE)« Ἀλώπηξ λιμώττουσα, ὡς ἐθεάσατο ἀπό τινος ἀναδενδράδος βότρυας κρεμαμένους, ἠβουλήθη αὐτῶν περιγενέσθαι καὶ οὐκ ἠδύνατο. Ἀπαλλαττομένη δὲ πρὸς ἑαυτὴν εἶπεν· «Ὄμφακές εἰσιν.» Oὕτω καὶ τῶν ἀνθρώπων ἔνιοι τῶν πραγμάτων ἐφικέσθαι μὴ δυνάμενοι δι’ ἀσθένειαν τοὺς καιροὺς αἰτιῶνται. » (IT)« Una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi.» Così anche alcuni  uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze. »
(Esopo, La volpe e l’uva)

Francesco Zero (Foto: Franco Pinci)

 

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