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A CAVE SI VA DALL’OSSERVATORIO AL COMITATO “CAVE RIFIUTI ZERO”

Al contrario di altre testate e firme giornalistiche deboli con i forti e forti con i deboli, LA NOTIZIA, non appena, in area prenestina, emerse il problema di una centrale di sfruttamento della FORSU atta a bruciare gas di origine anaerobica per produrre energia elettrica sovvenzionata da pesanti aumenti in bolletta, uscì con tre articoli monotematici: “Bufale energetiche” – 09-03-’13; ”NO BIOGAS” – 16-03-’13 e “ to biO or not to biO (gas!) – intervista al sindaco Ascenzi” – 16-04-’13. Ripartendo oggi in rete LA NOTIZIA2, non può non riprendere questa tematica che si è fatta rovente sul territorio prenestino. La vicenda di Genazzano si chiuse anche per il diretto e fermo intervento del sindaco Umbertini che, in assemblea e con una lettera (al commissario straordinario della Provincia –Postiglione- al Presidente della Regione Lazio – Zingaretti- ed al comitato Rifiuti Zero di Genazzano), lamentò la mancata convocazione di un tavolo d’ambito nel contesto del “patto tra Sindaci “ del territorio coinvolto e denunciò le pesanti ricadute in termini di inquinamenti, salute e distruzione dell’eno-agricolo storico di qualità del progetto Genazzano. Un impianto le cui emissioni avrebbero superato i confini territoriali in un ambiente già pesantemente contaminato da discariche, inceneritori, cementifici, carburante esplosivo per razzi, ecc. (Colleferro) . Ma inquadriamo sinteticamente i fatti attuali. UNO: prima di tutto che cos’è la FORSU? Dire che è la Frazione Organica (dei) Rifiuti Solidi Urbani, proveniente dalla raccolta differenziata, non fa capire quasi nulla. La FORSU è, in piccola parte, costituita da scarti di cucina, essendo il grosso costituito da : scarti di macellazione, scarti di mercati ortofrutticoli, scarti di aziende agricole ( Frazione Verde) e di allevamento, scarti organici del ciclo di produzione e commercializzazione degli alimenti, deiezioni solide animali ed altro in piccoli settori. TUTTA ROBA CHE FERMENTA, IMPUTRIDISCE E PUZZA. Ognuno di noi, statisticamente ne produce 100Kg/ anno, ma in aree agricole il dato scende verticalmente per via del compostaggio domestico/agricolo. A Cave, per esempio, a fronte di una popolazione di 11/12.000 abitanti, solo intorno a 120 tonn/anno di FORSU sono avviate all’impianto di Latina, mentre Genazzano ne avvia 600 ( c’è una incongruenza tra i due numeri visto il numero degli abitanti – perchè?) e quindi – in mancanza di dati certi – possiamo supporre che Gallicano non ne produca più di 1000 tonn./anno ( E le altre 24.000 della centrale da venticinquemila, a favore di chi vanno, chi ce le mette ?) . DUE: tutto il ragionamento di cui sopra porta ad una parola chiave: responsabilità. Cioè, civicamente,ognuno è responsabile, personalmente e come collettività, dei rifiuti che produce. E siccome smaltirli costa sempre di più ( maggiormente per ragioni di sistema che di costi industriali – visto il riciclo -), ognuno dovrebbe tendere (e le leggi imporre a monte – di -) a ridurre a valori intorno allo zero i rifiuti a prescindere dal fatto che siano riciclabili o no. E qui casca l’asino. TRE: il sindaco di Roma, Marino (PD) ci ha informati non più di un mese fa che bisogna risolvere il problema delle circa 800.000 (ottocentomila) tonn./anno di FORSU che i signori di Roma producono. Fatti i conti: 800.000: 25.000 = 32 (trentadue) belle centrali come quella che, con metodo sicuramente studiato SCIENTIFICAMENTE, si vuole costruire a 500 metri da una scuola di Valle Martella ( Zagarolo). Una corona di spine che distruggerà i Castelli Romani, i Colli Prenestini e tutto l’agro romano a 360°, così come li avete visti sino a ieri. Viene il dubbio che trasformare le provincie in aree metropolitane sia un metodo per bypassare le resistenze di storiche comunità autonome in grado di gestire il proprio territorio senza farsi invadere prepotentemente. Roma potrebbe così sversare, (orrendo neologismo efficace) senza problemi, nella fascia fuori dai confini proprio anello del centro più le periferie, le sue 800.000 tonn/anno di FORSU, senza faticare e scaricando sui “burini” i costi umani ed ambientali dovuti ad una pigrizia criminale. Il metodo è banalmente congegnato: il centro politico al governo prima in Provincia e poi in Regione ( Zingaretti – PD) individua piccole comunità in cui la propria parte politica è fortemente egemone e produce cittadini che si fidano del proprio Sindaco ( ad esempio Genazzano > Ascenzi > PD; Gallicano > Accordino > PD). Mistificando la reale natura dell’operazione si fanno passare sottotraccia in programma elettorale decisioni e, sempre occultando, si fanno partire le procedure attuative nascondendo la verità col camuffare gli impianti da a) produttori di “compost” (ed invece è “digestato” cioè FORSU putrefatta e digerita da batteri anaerobici (Clostridium, botulino, escherichia coli ) che per poter divenire “concime” deve essere ri – trattato in altro impianto con frazione verde che non sempre c’è in quelle enormi quantità, e b) da produttori di BIO ( e quindi : santo subito !) GAS, che invece è una puzzolente miscela di gas sulfurei e nitrogenici tra cui il metano. Gas per nulla bio che verrà bruciata in atmosfera per fare elettricità sovvenzionata e pagata in bolletta dagli stessi che vengono inquinati a favore di pochi FURBI che ingrasseranno il proprio conto in banca. QUATTRO: il “metodo “ di cui sopra prevede anche che i sindaci confinanti, in nome di patti di salvezza del paese, veri quanto i compost ed il biogas di una centrale anaerobica, siano distratti o poco informati ( Paniccia > Zagarolo/ Valle Martella > PD) e decidano di non intervenire in “sovranità” altrui. Ma l’aria e la falda non hanno confini, né li ha la distribuzione di vini, verdure e carni prodotti in zone inquinate. Anche l’attacco alla salute, quindi, non ha confini. Siamo a meno di un mese dalle elezioni a Cave e Palestrina e di un anno da quelle di altri centri, ma non si vede nulla in giro, né in termini di “bugiardini” elettorali in merito, né in termini di proposte o prese di posizione. Nessun aspirante sindaco sembra per ora volersi far carico di questa problematica senza sfumarla. La domanda è : chi è pro o contro la Biogas di Gallicano, la discarica da 250.000 tonn/anno di inerti al confine tra Cave e Genazzano ed il centro di Trattamento Meccanico Biologico con annessa biogas a Colleferro ? Il costituendo Comitato CAVE RIFIUTI ZERO se lo chiede intanto che avanza le sue proposte. Per prima quella di un sito di trattamento aerobico della FORSU di Cave a Cave, magari all’isola ecologica di Cruci, per ottenere vero concime di qualità, commercializzarlo e contenere così, aumentando l’efficienza di una raccolta differenziata spinta , la tassazione sull’immondizia.

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