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La teoria del complotto sulle scie chimiche (inglese: chemtrails conspiracy theory) sostiene che alcune delle scie di condensazione visibili nell’atmosfera terrestre non siano soltanto scie di vapore acqueo, ma che siano composte anche da agenti biologici o chimici, spruzzati in volo attraverso ipotetiche apparecchiature montate sui velivoli. Secondo la teoria, l’operazione farebbe parte di un complotto globale portato avanti da autori misteriosi per motivi sconosciuti; a tal riguardo sono state avanzate ipotesi diverse, la più comune delle quali è quella secondo cui si tratterebbe di una delle tecniche usate per l’alterazione del clima terrestre.

SCIE DI CONDENZA 1

Tale teoria del complotto non ha mai trovato alcun credito nell’ambito della comunità scientifica, in quanto priva di riscontri empirici, di coerenza esplicativa o di prove scientifiche. Le scie che i sostenitori della teoria identificano come scie chimiche non hanno alcuna caratteristica che le renda incompatibili con le normali scie di condensazione (inglese: contrails) dei gas di scarico degli aeromobili che, in base alle condizioni atmosferiche e all’intensità del traffico aereo, possono assumere aspetti eterogenei ed inconsueti.

Il diffondersi di questa teoria nel mondo attraverso i mass media e in particolare internet, ha fatto sì che enti governativi si siano trovati a ricevere, da parte di varie persone, richieste di spiegazioni in merito a questo presunto fenomeno. Gli stessi enti governativi e la comunità scientifica hanno ripetutamente dimostrato l’assoluta inconsistenza e incoerenza scientifica di tali asserzioni.

SCIE DI CONDENSA 2

Analoghe risposte sono state date dai diversi governi italiani alle relative interrogazioni parlamentari, oltre che da numerosi piloti ed esperti di meteorologia. Anche riviste e programmi di divulgazione scientifica hanno definito la teoria “una bufala”.

Il presunto rilascio di “scie chimiche” non deve essere confuso con la tecnica detta cloud seeding (inseminazione delle nubi), che consiste nello spargere nuclei di condensazione nelle nubi per stimolare le precipitazioni piovose, tecnica che però ha sempre fornito scarsi effetti e che oggi nel mondo viene quindi poco utilizzata.

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