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Cittadinanzattiva ha manifestato ieri con i cittadini di Subiaco contro il progetto di cosiddetta “riconversione” dell’ospedale concordato dal Commissario Zingaretti con il Ministero dell’Economia e della Salute.
Nonostante le deboli e imbarazzate smentite, il documento della Regione parla chiaro e contraddice gli impegni presi anche recentemente (luglio, settembre e dicembre 2013) per il mantenimento di una struttura che sia in grado di accogliere e curare pazienti in acuto, in una zona – la valle dell’Aniene – già strutturalmente gravemente carente di questi servizi, lontana da qualsiasi pronto soccorso attrezzato con rianimazione e terapia intensiva, priva sostanzialmente, come noto da tempo, perfino di automezzi utili in caso di grave emergenza sanitaria.
“riconversione di alcune strutture (Bracciano, Monterotondo e Subiaco ) e promozione dei servizi territoriali” (non specificati e non certo per acuti). In relazione alla necessità di mantenere comunque una risposta all’emergenza, viene configurata nei tre presidi “una funzione di Pronto Soccorso con posti di OBI, gestita dai medici dei rispettivi DEA di riferimento” che è Tivoli. Questo è assolutamente inaccettabile. Nella riconversione verrà valutata l’opportunità di inserire Wposti letto di day-hospital e day-surgery. Nei tre presidi viene garantita una elisuperficie ed auto medica h24”. E’ difficile pensare che chi ha scritto questo testo conosca realmente o voglia realmente farsi carico della situazione della zona.
Stiamo parlando di un’area che comprende circa 50.000 abitanti, più le centinaia di migliaia di persone che si recano in quella zona per motivi di turismo o altro.
Ci domandiamo se chi prende tali decisioni abbia mai provato a percorrere il tragitto da Subiaco a Tivoli con la neve o, come ieri sera, con la nebbia.
Molti dubbi concreti anche sulla possibilità che tale “riconversione”possa portare a reali risparmi – sulla pelle dei cittadini – quando anche il recente rapporto di Agenas sugli esiti, presentato pubblicamente proprio nelle aule della Regione Lazio, ha indicato chiaramente che sono il più delle volte i grandi ospedali a generare sprechi e a offrire servizi che non sono all’altezza della qualità richiesta e dei costi sostenuti.
Cittadinanzattiva si riserva di agire in tutti i modi consentiti e in tutte le sedi appropriate per bloccare questo provvedimento.

Roma, 27 aprile 2014

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