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 In Viale Giuseppe Mazzini (zona stazione ferroviaria) sabato 13 gennaio 2018, ore 11.00

Si inaugura a Tivoli il riqualificato “Parco della vestale Cossinia”. La monumentale tomba con ara marmorea, risalente agli inizi del I sec. d.C., della vergine votata sin dalla fanciullezza alla dea del focolare, tornerà a splendere in una suggestiva cornice naturale, lungo le sponde del fiume Aniene.

La tomba della vestale Cossinia, facente parte della necropoli repubblicano-imperiale dell’antica Tibur sulla via Valeria, fu scoperta fortuitamente nel 1929 lungo la sponda destra dell’Aniene presso la Stazione Ferroviaria di Tivoli. L’elegante ara funeraria in marmo bianco degli inizi del I sec. d.C., inscritta e decorata con una corona di quercia e con i simboli funerari urceus e patera, l’unica finora nota per una vestale, ne decretò immediata celebrità. Il luogo, reso ameno dalla vegetazione fluviale e dalla fauna acquatica, già divenuto meta di pubbliche passeggiate e visite di eruditi, fu sistemato nel 1967 a giardino. L’abbandono degli ultimi decenni e ripetuti atti di vandalismo avevano obliterato la memoria del monumento, fin quasi a pregiudicarne lo stato di conservazione. L’intervento, realizzato dal Comune di Tivoli con la collaborazione della Soprintendenza, ha portato alla rinascita del “Parco della vestale Cossinia”. Dall’ingresso lungo viale G. Mazzini si accede a un belvedere che offre la vista dall’alto, quindi una scalinata conduce al sito archeologico.

L’ara si innalza su un basamento composto di cinque gradini in blocchi di travertino, affiancato da un altro basamento di tre gradini sotto il quale furono rinvenuti uno scheletro femminile e un corredo costituito da un cofanetto in ambra e una bambola snodabile in avorio (Museo Nazionale Romano), ritenuta un ricordo della fanciullezza della vestale. L’iscrizione entro la corona, cui si intrecciano l’infula e la vitta tipiche dell’acconciatura muliebre, tramanda il nome della virgo vestalis Cossinia, figlia di Lucio; al di sotto, forse aggiunto in un secondo tempo, è il nome del familiare dedicante L. Cossinius Electus. Nel retro sono incisi due esametri, viva testimonianza della fama popolare di cui la sacerdotessa, di antica e nobile famiglia tiburtina, morta ultrasettantenne e rimasta devota al culto di Vesta oltre il periodo consueto, godette: Undecies senis quod Vestae paruit annis, / hic sita virgo, manu populi delata, quiescit. / L(ocus) d(atus) s(enatus) c(onsulto) (Qui sepolta riposa la vergine, per mano del popolo trasportata, poiché per sessantasei anni fu devota a Vesta. Luogo concesso per decreto del senato). Ai problemi interpretativi posti dalla tomba e alla figura della sacerdotessa, inquadrate nel massimo sacerdozio femminile della religione romana attestato nell’Urbe e in altre città, sarà prossimamente dedicata la mostra “Tivoli e la vestale Cossinia” allestita nel Museo di Tivoli.

I lavori di riqualificazione hanno riguardato il percorso di visita, valorizzato con una nuova illuminazione e pannelli didattici, la manutenzione del verde e il restauro dell’ara. Deturpata da imbrattamenti vandalici, grazie a un complesso intervento di ripulitura meccanico e chimico, tuttora in corso, è stata liberata dalle patine biologiche e dalle scritte tracciate con inchiostro indelebile, restituendo così piena leggibilità alle iscrizioni e agli elementi decorativi.

Informazioni: 06/67233000 (Soprintendenza), 338-9566506 (Zaccaria Mari)

zaccaria.mari@beniculturali.it; segreteriasindaco@comune.tivoli.rm.it

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