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Insieme a Heinrich e Thomas Mann a Roma e Palestrina

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Nell’aprile scorso abbiamo tenuto una conferenza con proiezione di diapositive ad un gruppo di tedeschi della Società Thomas Mann di Monaco che erano venuti appositamente dalla Germania per visitare i luoghi italiani in cui erano stati i due scrittori tedeschi ed in cui avevano iniziato la loro carriera letteraria. Il gruppo era guidato dal Dr. Dirk Heisserer, studioso di letteratura tedesca, presidente dell’Associazione Literarische Spaziengänge und Exkursionen (Passeggiate ed escursioni Letterarie) ed esperto di Thomas Mann; per i suoi studi ha ricevuto nel 2009 il premio Thomas Mann dalla Società omonima. I suoi studi sono incentrati nella ricerca dei luoghi citati nei romanzi, in particolare quelli dei Mann. Quest’anno, in occasione della ricorrenza dei 120 anni della venuta dei fratelli Mann a Palestrina, la Società tedesca ha voluto organizzare un viaggio per visitare i luoghi in cui i due scrittori avevano vissuto per una estate e dove avevano dato inizio ad alcune loro opere. La conferenza, tenuta nella Sala dei Cardinali della Curia Vescovile, ha ripercorso i luoghi e i personaggi riconoscibili nei romanzi dei due scrittori. Heinrich Mann, dopo un breve soggiorno in un sanatorio a Riva del Garda a causa di una malattia polmonare, si trasferì nel 1894 a Firenze e l’anno seguente si stabilì a Roma, in una casa di Via di Torre Argentina. Per sfuggire alla calura estiva romana, si trasferì  a Palestrina, dove soggiornò nella “Pensione per stranieri” di Anna Bernardini, sita nel Palazzo Bernardini al Borgo. Subito dopo fu raggiunto da Thomas. I Mann scelsero Palestrina per i loro soggiorni estivi forse a causa della notorietà raggiunta dalla città negli ultimi decenni dell’Ottocento, a seguito di importanti rinvenimenti archeologici, e perché era anche la patria di Giovanni Pierluigi, quel genio della musica sacra da cui Thomas era particolarmente attratto.

A Palestrina nacquero i primi progetti di Heinrich: i romanzi Nel paese di cuccagna, pubblicato a Monaco nel 1900, e Le dee (1902). A Palestrina e la sua rocca é ambientata la novella Storie di rocca dei fichi, inserita nel volume Il meraviglioso (1897). Nei ruderi del castello, coperto di fichi, aleggia la leggenda che il narratore racconta: la storia atroce di una donna che per riscattarsi dal peccaminoso desiderio carnale, per ridar vita ad un fico ormai secco e far tornare vivo il marito dalla Terrasanta, si taglia i due seni da lui tanto amati. Palestrina è, inoltre, la protagonista del romanzo La piccola città (1909). Il romanzo inizia con l’arrivo di una compagnia di attori, fatti venire dall’avvocato Belotti che, dopo quasi cinquant’anni di stasi culturale, ha riaperto il teatro comunale ed organizza una rappresentazione teatrale. L’arrivo della compagnia, però, sconvolge la tranquilla vita degli abitanti, scatenando passioni, amori, vendette. La storia d’amore tra Nello, il cantante  della compagnia, e la giovane Alba Nardini, figlia del più ricco della città, ma destinata ad una vita monacale, si concluderà tragicamente con l’assassinio di Nello da parte della stessa Alba che non saprà sopravvivere al tragico gesto e si ucciderà con lo stesso coltello. I luoghi descritti nel romanzo sono propri di Palestrina (la piazza, il campanile, il palazzo baronale), così come anche alcuni personaggi (l’avvocato, il segretario comunale).

Thomas, da parte sua, cominciò a scrivere a Palestrina I Buddenbrook, un romanzo in cui descrive la decadenza di una famiglia in una città mercantile e che mostra chiari riferimenti autobiografici alla sua Lubecca e alla sua famiglia. Il tempio della Fortuna prenestina, con la sua scalinata, e il gruppo scultoreo delle cosiddette “Fortune anziate”  si ritrovano nel romanzo La montagna incantata (1912), ma a Palestrina Thomas ambienta la scena più famosa del Doktor Faustus: il momento del patto col diavolo fatto dal musicista Adrian Leverkhun, in seguito al quale ottiene anni di meravigliosa attività intellettuale in cambio della dannazione eterna. Il patto diabolico fu ambientato da Thomas proprio nella locanda dove aveva alloggiato. Lasciamo alle sue parole il momento dell’incontro: “Ed ecco d’un subito mi sento colpire da un gelo tagliente che mi colpiva in faccia. Alzo gli occhi dal libro, guardo la sala … non sono più solo: c’è qualcuno seduto nella penombra sul divano di crine, con le gambe accavallate … E’ un uomo piuttosto allampanato, più piccolo di me, i capelli rossigni; ha le ciglia rossicce, gli occhi infiammati, il viso cereo, con la punta del naso un po’ curva in giù…”.

Un resoconto del viaggio letterario che la Società Mann di Monaco ha voluto fare per cercare le tracce dei due scrittori tedeschi a Palestrina é stato pubblicato dal Dr. Heisserer sul n° 3 della rivista Thalia-magazin: Totentanz und Teufelspakt. Unterwegs mit Heinrich und Thomas Mann in Rom und Palestrina.

Angelo Pinci

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