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Prato Rinaldo non dimentica le tradizioni, soprattutto quelle più genuine, come Babbo Natale e la Befana. Ogni anno arrivano insieme, il 6 gennaio, a bordo di un calesse. I bambini, ma anche gli adulti li attendono con ansia fino a che non li vedono spuntare sullo stradone che porta al gazebo milleusi. L’ansia si trasforma via via in entusiasmo e gioia.

Anche quest’anno, nonostante un cielo nuvoloso e minaccioso di pioggia, la Befana è arrivata puntuale con i suoi doni, calze per tutti i bambini, senza alcuna eccezione. Ad accoglierla un personaggio molto popolare a Prato Rinaldo, Tonino Di Capua, anche in veste di presentatore e di conduttore di un improvvisato e avvincente spettacolo.

Al grido di “viva viva la Befana” ognuno ha preso posto nel gazebo ed è iniziata la consegna delle caratteristiche calzette. Nessun elenco, nessuna chiamata, ma i bambini, a turno, si alzavano e andavano vicino alla mitica vecchietta. Qualcuno ha mostrato di aver paura, ma non ha rinunciato a prendere quanto gli veniva offerto.

Non sono mancati ospiti di riguardo, come il Vice Sindaco di San Cesareo, Alessandra Sabelli e il Presidente della Pro Loco, Luca Malucelli, accompagnato dal Consigliere Claudio Vannacci. La Pro Loco ha contribuito per metà alla fornitura dei doni.

Fortunati i bambini di Prato Rinaldo. Perfino il sole di tanto in tanto faceva capolino fra le nuvole. Pioggia e cattivo tempo quasi inesistenti. Non altrettanto si può dire dei bambini di San Cesareo. Solo quelli della Scuola dell’Infanzia hanno avuto il biglietto per ritirare la calzetta. Per gli altri nulla. Non ce n’erano per tutti. Purtroppo non si è andati a ruota libera come gli scorsi anni. Colpa della crisi o di chi? Ma non è certo il caso di colpevolizzare nessuno.

Comunque, il fascino della Befana e di Babbo Natale resta. Senza questi leggendari personaggi, il mondo diventa povero per davvero. Prato Rinaldo e altri paesi sono vaccinati contro il loro declino. A Colonna, per esempio, la Befana è arrivata addirittura in elicottero. La vecchia scopa si può anche sostituire, ma la Befana proprio no.

                                                                                         Pino Pompilio 

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