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LA BUROCRAZIA È UNA SFINGE NON LASCIA LIBERO NESSUNO SÌ SEGNA IL PASSO SE NON SI TORNA INDIETRO L’Italia, anche nella morsa del coronavirus, raggiungerà più facilmente i suoi obiettivi se riuscirà a sbarazzarsi della burocrazia. È qualcosa di impossibile, di paralizzante di opprimente. Siamo passati alla Fase 2 con tante filastrocche, quando bastava dire:Riprendiamo un po’ di respiro altrimenti affondiamo, non solo per la pandemia, ma soprattutto per il crollo dell’economia. Lunedì, 4 maggio 2020,parte dell’Italia è ripartita in sicurezza. Cioè con mascherine, guanti e occhiali. Però c’è sempre qualcuno, il solito furbetto, che manda tutto all’aria. Il coronavirus non aspetta altro. Gliene bastano pochi di furbetti e di menefreghisti per scatenare di nuovo l’inferno. Per ripartire alla grande, però,in questo regime di semilibertà vigilata, ci vuole ben altro. Occorrono molti soldini alle famiglie, alle imprese, alle libere attività e a fondo perduto come volano alla ripresa. Ma qui casca l’asino. Come far cadere la pioggia dei finanziamenti sul complesso mondo dell’Italia incidentata, che aspetta soccorsi? Più si ritarda e più la situazione diventa catastrofica. Tra Europa, governo, banche e sistemi di distribuzione dei fondi stanziati occorre superare le barriere della burocrazia. Una diavoleria che, in primis, consente a mani abili il primo taglio alle entità finanziarie, faticosamente ottenute dalla UE e causa lentezze erogative, complicazioni a non finire e concessioni irrisorie o addirittura inesistenti. Il letto del fiume, inoltre, si prosciuga rapidamente e molti restano senza aver avuto un bel nulla. Il discorso non riguarda solo i finanziamenti dovuti e di diritto, ma anche il” modus vivendi et operandi” della sanità, del lavoro, dei servizi sociali, dello sport,della scuola, della chiesa, insomma della vita di ciascuno di noi, Per fare un esempio alla portata di tutti basta dare un’occhiata al contenuto del documento ufficiale del PDCM, entrato in vigore lunedì 4 maggio. . Se non fosse per la burocrazia tanti atti diventerebbero facili a farsi, semplici e rapidi. Purtroppo esiste e nessuno finora è stato capace di liberarci da questa immobile sfinge. È lì da secoli imperterrita e indifferente. Chissà quando un novello Edipo riuscirà a risolvere i suoi enigmi e lascerà liberi i viandanti. Tutti gli Edipo di oggi non risolvono l’enigma burocrazia, ma chi paga è il popolo. Loro hanno altre vie per liberarsi dai tentacoli di questa dannata piovra. Pino Pompilio

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