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Può una persona essere presente in due posti contemporaneamente? L’idea sembra completamente assurda, ma un caso del genere fu comunicato da due rispettati parapsicologi nel 1975. Il dottor Karlis Osis e il dottor Erlendur Haraldsson, quando si recarono in India nel 1970 per studiare i guru locali, s’interessarono soprattutto a Dadaji, un uomo d’affari che era diventato santone. Egli aveva una fitta schiera di seguaci nell’India meridionale. Nell’indagare sui suoi presunti miracoli, i due ricercatori vennero a conoscenza della seguente storia. 

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Agli inizi del 1970 Dadaji andò ad Allahabad, a 640 chilometri da casa sua, e vi si trattenne presso una famiglia del luogo. Durante questo soggiorno, uscì a meditare e più tardi disse ai suoi seguaci che aveva bilocato a Calcutta. Disse anche alla signora che lo ospitava che avrebbe potuto convalidare la sua storia mettendosi in contatto con la cognata di lei, ivi residente. Il sant’uomo le fornì anche l’indirizzo della casa dove era arrivato.

La famiglia che abitava in quella casa fu in grado di dimostrare la veridicità dell’incredibile storia di Dadaji. Roma Mukherjee, una discepola del santone, spiegò che stava leggendo un libro nel suo studio quando le era comparso davanti Dadaji. La sua figura era dapprima trasparente, precisò la donna, poi si materializzò del tutto. L’improvvisa apparizione la spaventò a tal punto che essa gridò e chiamò suo fratello e sua madre. Dadaji, nel frattempo, si limitò a chiederle a gesti di portargli del te.

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“Quando Roma tornò nello studio col tè”, asserirono gli studiosi, “era seguita dalla madre e dal fratello medico. Infilò la mano nella porta semi aperta e diede a Dadaji il tè e un biscotto. La madre, attraverso una fessura della porta, vide Dadaji: il fratello, da un punto diverso di osservazione, vide soltanto la mano di Roma tendersi attraverso l’apertura e tornare indietro senza più la tazza. Non c’era nessun ripiano dove essa avrebbe potuto posare la tazza. Poi il padre, direttore di banca, rincasò dopo aver fatto degli acquisti nel bazar. Egli non credette alle parole dei suoi familiari e si rifiutò di prendere in considerazione le loro obiezioni, ma spiò attraverso la fessura della porta e vide la figura di un uomo seduto su una sedia.”

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Quando alla fine la famiglia entrò nella stanza, Dadaji era scomparso, ma una sigaretta per metà consumata era rimasta sul tavolo dello studio. Era della sua marca preferita. 

 

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