LETTERE AL DIRETTORE: PALESTRINA E LA CULTURA
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Palestrina, tranquilla cittadina a pochi chilometri da Roma, che nella notte si trasforma. Nelle piazze della città, soprattutto l’estate, si registrarono continue risse che alterano l’ordine pubblico. Nei locali notturni, di cui è piena Palestrina e occupano la maggior parte, se non tutto, il centro storico si chiacchiera, spesso e volentieri, viene fuori che “in piazza se stanno a menà”.
Non è esattamente quello che vorrebbe sentire un cittadino di Palestrina, visto che la città ha una storia longeva, sede del Tempio della Fortuna Primigenia, ha visto nascere il noto compositore Giovanni Pierluigi, conosciuto in tutto il mondo, sottovalutato nelle zone che, invece, dovrebbero lodarlo. E molti altri.
Non solo tra concittadini, ma anche gente dei paesi vicini ritiene che Palestrina possa essere un serio e vero polo turistico della provincia romana, basterebbe valorizzare ciò che abbiamo dinanzi agli occhi e non lasciare allo sbaraglio i moltissimi beni che potremmo sfruttare per una crescita economica, ma anche e soprattutto per una crescita di prestigio della città.
Uno dei tanti punti su cui si potrebbe basare la cultura dei giovani prenestini potrebbe essere il Museo della Resistenza e degli undici martiri. Punto di partenza per la formazione e per scatenare la curiosità dei giovani ragazzi che vivono in questa città senza conoscerne la storia.
Palestrina di storia ne ha da vendere, il servizio realizzato da Rai Storia ne è la dimostrazione, anche se si è soffermato solo su una parte della città, il Tempio, che rappresenta, forse, l’anima culturale del paese.
Nei tempi più recenti ha ospitato persone come i fratelli Mann, Thomas e Heinrich, di cui si potrebbe analizzare qualche opera durante il loro soggiorno. Guardando in questo modo Palestrina è un mondo da scoprire, ma a quanto pare interessa a pochi, oggi la cittadina è conosciuta per i locali che la popolano e non per la sua arte. È conosciuta per la Sagra del giglietto, tanto di cappello, ma non è solo questo. Palestrina è e potrebbe essere molto di più.
Come è stato detto il futuro è dei giovani, ma questo futuro non si può basare solo sui locali notturni, questi dovrebbero essere luoghi d’incontro e svago.
Se si digita su Google “Parco Giacomo Matteotti Palestrina” la prima notizia che, ahimè, viene fuori è del giovane pusher preso proprio lì. Invece la nostra città potrebbe essere risorsa molto più importante se puntasse sulle vere specialità della zona. Uno dei punti forte poteva essere l’artigianato e perciò valorizzarlo con corsi e non lasciarlo morire, la produzione di vino locale, quindi sfruttare terreni incolti adatti alla coltivazione di vigneti da parte dei giovani, e non cementare in ogni parte di Palestrina.
L’uomo è artefice del proprio destino. Seguendo la strada attuale già ci si può fare un’idea di dove andremo a parare, forse siamo ancora in tempo per cambiare e migliorarci.