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Numerosi i danni provocati dal maltempo della scorsa notte a Cori. Il picco delle precipitazioni, particolarmente abbondanti e intense, si è registrato tra le 22.30 e l’una di notte.

Amministrazione comunale, Protezione civile e Polizia locale si sono attivate già da ieri sera. Tre le ditte che stanno operando sul territorio appunto da ieri sera e che presumibilmente proseguiranno gli interventi anche domani.

Un importante smottamento si è verificato all’inizio di via Fontana del Prato intorno all’una, la strada era stata parzialmente liberata già alle due. Ora è percorribile in entrambi i sensi di marcia. Una frana a metà di via Gramsci è stata rimossa nelle prime ore del mattino. Smottamenti in via Lago Vetere e via delle Case, dove si sta tuttora lavorando per liberare le strade, ma anche un tratto di in via del Casalotto. La situazione più critica appare quella in via delle Case, dove si sono verificati sia uno smottamento che il cedimento di parte della carreggiata. Carreggiata invasa da pietre e sassi in via Vicinale San Francesco, dal fango in via delle Cupe. Ha ceduto parte del tetto degli ex lavatoi.

Ancora, allagamenti di cantine e abitazioni a piano terra, cedimenti di fogne (per cui è stata allertata Acqualatina) come in via degli Artigiani, ponticelli interrotti e smottamenti su diverse strade rurali. Danni anche sulle strade provinciali che collegano Cori ai centri vicini. Alcuni pali Enel appaiono non più sicuri, l’azienda è stata allertata.

“Alla luce di tutto ciò il Comune di Cori – così il sindaco Mauro De Lillis e l’assessore ai Lavori Pubblici Ennio Afilani – chiede alla Regione Lazio un sostegno straordinario per la messa in sicurezza del proprio territorio dopo il passaggio della bomba d’acqua di ieri sera, caso assolutamente eccezionale. Chiederemo la dichiarazione dello stato di calamità naturale”.

Al momento si continua a lavorare per liberare le strade dal fango e tornare il prima possibile alla normalità.

Domani sarà aperto il cantiere per la messa in sicurezza di via Fontana del Prato.

Alessandra Tabolacci

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