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Ciao Letizia, parlaci un pò della tua attività di fotografo. Quando è nata questa passione? insomma parlaci di te.
Ero poco più di una bambina quando, rovistando tra vecchie fotografie di mio padre, sono rimasta affascinata dall’idea di fissare e conservare luoghi e momenti, di trasmettere emozioni attraverso un’immagine. Il primo approccio pratico con la fotografia inizia però da adolescente, in un periodo in cui ancora si scattava con macchine fotografiche analogiche e le prime scelte andavano prese già nel momento in cui ci si recava a comprare un rullino: quale sensibilità della pellicola usare? Bianco e nero o colori?
Sempre da autodidatta mi sono avvicinata poi alla fotografia digitale e qui l’incontro, qualche anno fa, con il Circolo Fotografico Aperture di Cave grazie al quale ho imparato e imparo ancora molto.
Il genere che prediligi e perchè?
Non ho un vero e proprio genere preferito; dipende molto anche dai momenti e dalle occasioni che mi si presentano. Mi piace la fotografia di spettacolo e, da incallita sportiva e amante dei viaggi, un posto particolare è riservato alla fotografia di azione e di reportage. La cosa che preparo in modo accurato prima di ogni viaggio è la macchina fotografica: mi appassiona l’idea di raccontare agli altri, attraverso uno scatto, ciò che vedo e condividere con loro la mia visione del mondo.
La fotografia può aiutare a rilanciare il territorio comunicando una percezione nuova di quest’ultimo?
Sicuramente si e in un’epoca come la nostra, in cui la forma di comunicazione più diffusa è l’immagine, la fotografia può aiutare a riscoprire monumenti, paesaggi e luoghi spesso a noi vicini ma dati purtroppo per scontati e poco valorizzati.
MariaLetizia Menichelli
MariaLetizia Menichelli

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