MATURITÀ 2020 – UNA MESSA IN SCENA PER SALVARE UNA PROVA DIVENTATA “UNA FARSA IN MASCHERA”
MATURITÀ 2020 – UNA MESSA IN SCENA PER SALVARE UNA PROVA DIVENTATA “UNA FARSA IN MASCHERA” Sono stati dichiarati eroi medici, infermieri e quei volontari che hanno assistito e assistono i colpiti dal coronavirus. Però non sono i soli ad essersi messi in campo per il bene altrui. Ce ne sono tanti altri, che, o per lavoro o per solidarietà, hanno accettato ruoli e regole più severe, più impegnative e più determinanti del solito. Tra questi i professori delle scuole di ogni ordine e grado. C’è mancato poco che si arrivasse a soluzioni tipo” fare west”, cioè con pistole alla mano. È successo alla scuola Cesaris di Casal Pusterlenco. A Sora, invece, all’Istituto “Simoncelli”, i candidati hanno sostenuto la maturità nel nome e nella memoria di una loro compagna, recentemente scomparsa. Ha commosso l’Italia il caso di Mattia, uno studente di Cremona. Mattia ha vinto il maledetto virus ed è riuscito a superare con dwtwrminazione la maturità. Un professore della sua scuola non ce l’ha fatta, Per gli studenti degli Istituti della secondaria di secondo grado il Ministero della P. I. ha stabilito solo una prova orale davanti ad una Commissione. Niente scritti. La Commissione era costituita esclusivamente da professori interni. Unico componente esterno il Presidente. Doveva essere quasi una pacchia per gli studenti della maturità, ma così non è stato. Ciò che è cambiato rispetto agli anni precedenti è stata l’abolizione degli sceitti, più l’obbligo di bardarsi di tutto punto al momento di sostenere la fatidica prova. Il resto è storia di tutti i giorni.Ma è stato, grosso modo, un generale giubileo per tutti,sia per docenti che per discenti. Da non dimenticare che si veniva da un anno anomalo. Un anno che si dovrà studiare in futuro sui libri di storia come un periodo bellico e post bellico. Una sorta di terza guerra mondiale sia per le numerose vittime che per i disastri subiti, oltre alla fame, a mille privazioni e alle distruzioni. Un esame così era meglio abolirlo. Pino Pompilio