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MA ALLA MARCIA DELLA PACE PALESTRINA NON C’E’

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Come ogni anno si è svolta la Marcia per la Pace da Perugia ad Assisi che ha visto la partecipazione di oltre 100.000 persone provenienti da tutta Italia, ma anche da altri paesi.
Domenica 19 ottobre il popolo dei marcianti è stato accolto da un caldissimo sole che ha regalato una splendida giornata estiva. Ne sono state felici le numerose scolaresche di ogni ordine e grado (dai più piccoli ai più grandi) che hanno aderito al progetto del Comitato organizzatore, quest’anno con una motivazione in più dato che è il centesimo anno consecutivo in cui il mondo è in guerra, dalla Prima Guerra Mondiale.

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La Marcia per la Pace è nata nel 1961 promossa da Aldo Capitini ed è diventato, nel tempo, un appuntamento importantissimo per tutti coloro che, senza distinzione di colore, nazionalità, ideologia, hanno come obiettivo primario il costruire la pace.

Ogni anno la partecipazione è sempre più imponente e, mai come questo anno, ha visto una massiccia presenza di scuole e rappresentanze municipali da tutta italia, isole comprese.

Tantissimi, infatti, i gonfaloni portati con orgoglio dagli amministratori comunali o dai rappresentanti della Polizia Municipale di Comuni, ma anche di Regioni, lungo tutti i 24 chilometri del percorso. La partenza alle h. 09.00 da Perugia con l’arrivo previsto tra le h. 15.00 e le h. 17.00 alla Rocca di Assisi, il punto più alto della città di S. Francesco.

Sosta d’obbligo a Santa Maria degli Angeli dove si sono esibite alcune scolaresche che hanno, nell’offerta educativa, progetti inerenti alla fratellanza, perché l’educazione alla pace deve iniziare da bambini e le scuole hanno un ruolo primario in questo. In una scuola elementare, ad esempio, le maestre hanno organizzato un laboratorio dove insegnano ai ragazzi le danze tipiche di tutti i paesi del Mondo. Ne hanno dato esempio ballando prima una danza israeliana (video qui) e poi una palestinese.

Altra sosta alla Basilica di S. Francesco dove ci sono stati interventi importanti, primo fra tutti quello di Don Ciotti che, da sempre, combatte la mafia sul campo e vive sotto scorta. All’arrivo alla Rocca, finalmente, il meritato riposo sotto il palco su cui si sono esibite l’Orchestra giovanile del Liceo Musicale di Parma e la Barbaband, gruppo musicale composto da ragazzi diversamente abili. Le esibizioni hanno intervallato i vari interventi dei rappresentanti istituzionali intervenuti, tra cui la Vicepresidente del Senato e qualche Sindaco.

Un momento toccante è stato quando i ragazzi dell’Orchestra hanno scandito 100 rintocchi mentre 100 Sindaci, uno alla volta, posavano su un telo rosso a terra (simboleggiante il sangue) dei cartelli con un anno dal 1914 al 2014. Subito dopo i ragazzi di alcuni licei coprivano questi cartelli ed il telo con altri cartelli colorati sui quali era scritto un mezzo per sconfiggere la cultura della guerra.

L’intervento più incisivo e anche più atteso, però, è stato quello di Padre Alex Zanotelli che ha esortato soprattutto i giovani a lavorare perché la pace torni a governare il mondo, dato che i governi non hanno alcun interesse che ci sia la pace, ha portato l’esempio del governo Renzi che ha innalzato i fondi per le spese militari dall’1,2% al 2%, snocciolando cifre come 100.000 Euro al giorno sperperati nella guerra soltanto in Italia. (intervento di Padre Zanotelli qui)

Sulla spianata  ho incontrato la rappresentanza di Bellegra e mi è stato riferito che ci fosse anche Valmontone (che già avevo visto in passate edizioni), non è stato possibile sapere se anche qualche altro Comune del nostro territorio avesse aderito alla manifestazione, del resto il corteo era lunghissimo ed ancora alle 18.00 continuava l’afflusso dei partecipanti alla Rocca.

Sono sicura, però, che Palestrina non ci fosse, come già negli anni passati! Certamente se qualche scolaresca di Palestrina avesse partecipato lo avremmo saputo, come anche se ci fosse stato qualche nostro rappresentante istituzionale. Un’altra occasione mancata per dimostrare che a Palestrina qualcosa cambia, un’ulteriore conferma che a parole sono bravi tutti: facile scrivere all’ingresso della città “PALESTRINA CITTA’ DELLA PACE” e poi mancare ad appuntamenti così importanti come quello di domenica, ma del resto, si sa, è più facile apparire che essere!

Gioia Cafaro

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