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Nonostante la data fosse poco favorevole, essendo prossima al Natale, il cinema Principe era gremito venerdì 23 dicembre. Numeroso il pubblico accorso per assistere al concerto di Simone Cristicchi che non ha tradito le aspettative donando le sue canzoni, ma, soprattutto il suo grande cuore a chi era presente.

Coadiuvato da due bravissimi musicisti, sul palco non ha lesinato la sua poesia, la sua ironia, la delicatezza del suo animo raccontando la sua vita con semplicità ed umiltà. Ha condiviso i ricordi d’infanzia parlando di un nonno sopravvissuto alla campagna di Russia che aveva sempre freddo e che ha forgiato la sua anima, parlando della solitudine umana dalla condizione di studenti fuori sede allo struggente ricordo di una cara amica morta di solitudine. In “Laura”, infatti, è evidente il suo dolore per la mancanza di una persona cara e la rabbia per la condizione che l’ha portata alla morte.

Dedicata all’attrice Laura Antonelli che, dopo una triste vicenda di droga, è stata tagliata fuori da tutto costretta a vivere in una alienante solitudine che l’ha portata alla morte qualche anno fa. Lui racconta di essergli stato vicino, non dice quanto lo abbia fatto soffrire la sua morte, ma la forza espressiva mentre canta non nasconde nulla.

Simone sul palco parla e canta di amore, ma non quello di Gigi D’Alessio o di Baglioni (o di Biagio Antonacci), parla dell’amore per l’umanità meno fortunata (i matti, i soli), parla dell’amore verso la vita, verso l’essere umano e, sebbene lui asserisca il contrario, di tutto quell’amore di cui lui è capace e che ha dentro. Lo fa con delicatezza, con ironia, con poesia infinita con un’intensità tale che quasi le sue innegabili doti vocali passano in secondo piano… quasi.

Per ringraziare il pubblico in sala regala un inedito cantandolo per la prima volta ufficialmente, un immenso dono per celebrare un Natale più consapevole. Saluta il pubblico recitando la poesia di Trilussa “La Fede”, perchè Simone, sul palco, smuove le coscienze e ci induce a riflettere sull’animo umano.

Grazie al Circolo Roberto Simeoni e all’Associazione Il Principe per aver organizzato l’evento e all’Associazione Senza Frontiere per aver collaborato alla riuscita della serata.

Gioia Cafaro

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