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La delibera di Giunta Comunale del 26 settembre 2014, avente per oggetto “Realizzazione Biblioteca comunale 2° Lotto”, conferma una volta per tutte che il Palazzetto dello Sport, in via Folca Rotonda, non sarà mai completato.
La domanda sorge spontanea che cosa c’entra il Palazzetto dello Sport con la Biblioteca?
Il perché è contenuto nel testo della suddetta delibera, in cui si precisa che la Giunta Comunale il 5-12-2008 aveva approvato il progetto relativo all’intervento di Restauro e Ristrutturazione della Biblioteca comunale Fantoniana ex Mattatoio (2° Lotto) per dare corso alla richiesta di un finanziamento alla Provincia di Roma. La spesa complessiva per la realizzazione del 2° lotto era indicata in 901.040 euro. Successivamente la Provincia concedeva per l’opera un contributo economico di 800.000 euro. Purtroppo durante le fasi lavorative del 1° lotto ci furono alcune problematiche che impedirono di attivare il contributo concesso e quindi di dare seguito all’iter procedurale per i successivi lavori del 2° lotto. Il 5 agosto 2014 l’ufficio tecnico del lavori pubblici chiedeva alla Provincia di Roma il mantenimento del contributo prorogando i termini di inizio e fine lavori. L’11 agosto la Provincia concedeva una proroga al 31-03-2015.

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Ma a questo punto arriva il “bello”, la Giunta per assicurare la copertura finanziaria dell’intervento (all’appello mancano ancora 101.040 euro) corre ai ripari con alcune scelte abbastanza discutibili, che rappresentano la prova inconfutabile che il Palazzetto dello sport è destinato a rimanere per sempre una cattedrale nel deserto.
Infatti, nella delibera del 26 settembre scorso l’amministrazione dopo aver richiamato il provvedimento n.144 del 30/12/2004, con il quale fu approvato il progetto per la realizzazione del Palazzetto dello sport di Palestrina e dato corso all’impegno di spesa per il I lotto, per un ammontare di 1.800.000 euro, di cui 300.000 euro con avanzo di amministrazione, 1.300.000 euro con fondi provenienti dal condono edilizio e 200.000 euro con fondi della Provincia di Roma, DICHIARA APERTAMENTE DI NON VOLER DARE PIÙ CORSO AL COMPLETAMENTO DEL PALAZZETTO DELLO SPORT PER NUOVE ESIGENZE E NECESSITÀ CHE HANNO INFLUITO IN MODO DETERMINATE SULLA FUTURA DESTINAZIONE DELL’IMMOBILE.
La Giunta ha preferito quindi svincolare parzialmente, dalla somma residua e disponibile dei fondi comunali, l’importo di 101.040 euro dall’impegno assunto con la citata deliberazione n.144 del 30/12/2004 e di utilizzare tale somma per cofinanziare l’intervento di “Restauro e Ristrutturazione della Biblioteca comunale Fantoniana ex Mattatoio”.
Evidentemente, se l’Amministrazione non ha alcuna intenzione di portare a termine i lavori del palazzetto come intende giustificare questo spreco di denaro pubblico?
Tutto questo è inaccettabile e suscita rabbia, indignazione nella cittadinanza. L’impianto sportivo probabilmente resterà per sempre una scatola vuota e starà a simboleggiare il completo fallimento di una classe politico-amministrativo che governa la città da oltre 50 anni.
Oggi, stranamente di questa opera se ne parla poco, non vorrei che cada nel dimenticatoio. Sarebbe opportuno che l’Amministrazione rendesse pubbliche le motivazioni per le quali non si riesce a portare a compimento un progetto tanto atteso dalla popolazione prenestina. I lavori sono fermi da circa 4 anni e quanto realizzato va, col tempo, deteriorandosi. Serviranno altri soldi per rimettere in sesto ciò che era già stato fatto. In un pozzo senza fondo è evidente che non bastano mai i soldi per completare i lavori, se tutto quello che si costruisce viene lasciato a se stesso e quando si torna ai lavorarci su bisogna necessariamente spender per riparare i danni provocati dall’incuria del tempo.
Per di più, non si capisce quali siano state le ragioni che hanno indotto l’amministrazione a finanziare la costruzione di un secondo palazzetto (PalaIaia), nel momento in cui era in fase di realizzazione un altro impianto sportivo.
Era proprio indispensabile un’opera faraonica, la cui gestione comporta costi non indifferenti? Sono domande che meritano una risposta, se non altro per ragioni di correttezza istituzionale.

Mario Petrelli

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