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AL VESPAIO CREATO CON IL SUO PRECEDENTE COMUNICATO STAMPA

la vigilia della 6° notte in tenda davanti l'Ospedale di Colleferro
la vigilia della 6° notte in tenda davanti l’Ospedale di Colleferro

Caro Gamboni,

lo ammetto, sono più giovane di Lei e ancora poco avvezzo a capire “come stanno le cose”, ma Lei, navigato com’è, saprà certamente farmi da maestro, ci conto. Andiamo subito ai fatti: ma davvero quando ci fu (l’ennesimo) ridimensionamento degli ospedali (Zagarolo) scesero a protestare solo i pigri che non volevano fare la strada in più? Questa è il racconto che Lei fa: i pigri da una parte e, dall’altra, i ragionevoli che vogliono rimettere a posto le cose e si trovano sempre davanti quelli che vogliono che le cose non cambino. Onestamente mi pare un film già visto, cito a memoria: Berlusconi, Monti, Letta, Renzi (e nel Lazio Storace, Polverini, Zingaretti). Mi sembra un argomento un po’ esausto. Subito dopo, nell’articolo, Lei sviluppa un sottile ragionamento del tipo: se c’è un piano di riqualificazione va accettato come sono stati accettati i precedenti. Complimenti alla logica! Di cosa stiamo parlando? Di quello che ha fatto Storace prima e la Polverini poi? Sono giovane ma non mi sembra che siano due nomi famosi per aver ottenuto ottimi risultati. Detto fra noi: una certa cautela nell’approvazione incondizionata la riterrei più ragionevole.

Per quanto riguarda la carenza di personale ho informazioni un po’ diverse dalle Sue, ma facciamo una bella cosa: approfondiamo, magari in un incontro pubblico, magari anche con chi utilizza quei servizi, noi speriamo sempre che le parti coinvolte si possano incontrare direttamente e confrontare. Per quanto riguarda il discorso del prepensionamento forse avrei dovuto sintetizzare meno e dire, citando le parole di Zingaretti, “Inoltre, è giunto il momento di imboccare un percorso di uscita dalla rigidità del blocco del turn over, che ha determinato falsi risparmi e una progressiva perdita di competenze, con solo 500 assunzioni dal 2006, a fronte di 6.500 cessazioni di rapporti di lavoro,” oppure, citando una mozione presentata alla Camera dei Deputati (Seduta n. 444 di mercoledì 17 giugno 2015) “il personale costituisce oggi uno dei fattori di maggiore criticità del Servizio sanitario nazionale (…) la ragione delle criticità è principalmente da ricondurre ai tanti vincoli imposti, sia alla spesa sia alla dotazione di personale, in questi ultimi anni, in particolare nelle regioni sottoposte a piano di rientro: riduzione della spesa rispetto al livello del 2009; blocco totale o parziale del turnover, in particolare in caso di disavanzo sanitario; blocco delle procedure contrattuali; blocco della indennità di vacanza contrattuale (congelata al 2013); blocco dei trattamenti accessori della retribuzione; contenimento della spesa per il lavoro flessibile; riduzione delle risorse per la formazione specialistica dei medici”. Lo ammetto, oltre che essere giovane alle volte ho il difetto della sintesi.

Devo dire che per essere un comunicato stampa che chiede, in fondo, che si possa parlare con la cittadinanza di ciò che la riguarda, questo testo sta suscitando un discreto vespaio con insulti e commenti stizziti, allora mi domando: ho, senza volere, toccato un nervo scoperto di qualcuno? Lena, incontriamoci, parliamo con tutti, non può che essere un momento utile, anche se postumo. Voi siete i rappresentanti del territorio, ma magari -può accadere- potreste aver capito male cosa vogliamo. Avete fatto tutto bene? Ottimo, se vero saremo i primi ad applaudirvi. Uscite dal guscio, non chiediamo altro.

Andrea Saladino
Consigliere comunale e portavoce
del Movimento 5 stelle di Palestrina

 

decimo giorno di presidio davanti l'Ospedale di Colleferro
decimo giorno di presidio davanti l’Ospedale di Colleferro

Caro Saladino,

devo constatare ancora una volta che, la questione accorpamento degli ospedali, le serve per una specie di “comizio elettorale”. Io a differenza di un anonimo che ha commentato la sua precedente lettera, mi auguro che possa fare il salto di qualità ed approdare ad altri lidi. Questa volta non le rispondo personalmente ma posto quanto il giornalista Massimo Sbardella, inviso a molti di voi, ha pubblicato sul suo profilo di FB.

“ Per chi me lo ha chiesto, ripubblico un post che ho messo nei giorni scorsi sotto l’articolo uscito sabato scorso su Il Messaggero.it. Qualche semplice considerazione che, ricordando il passato, aiuta a capire meglio il presente (per impedire a certi personaggi di barare).

Seguo le vicende della sanità della RmG da qualche decennio… ogni volta è fantastico ascoltare le cazzate che si inventano per spostare la verità da una parte o dall’altra. Sulla vicenda Colleferro, ad esempio, suggerisco alcune riflessioni:

1) le mamme anziché protestare oggi sotto l’ospedale, avrebbero fatto bene a partorirci fino a ieri… visto che la prima causa dell’accorpamento sono i numeri (sotto i 500 parti l’anno)… che per un bacino così grande vuol dire che le mamme sono andate a partorire altrove;

2) leggere di Moffa e altri del centrodestra che ne fanno una questione politica, non fa ridere ma incazzare… la prima ipotesi di accorpamento dell’ostetricia è stata fatta dalla Polverini nel 2010 (con il centrodestra alla guida di Colleferro) e anche il piano definitivo di riorganizzazione della rete ospedaliera (che oggi è stato applicato) è stato approvato nel 2014, con Cacciotti sindaco di Colleferro che non ha fatto – mi pare – alcun ricorso. O no??

3) di quanto scritto sul piano di riorganizzazione della rete ospedaliera nulla può essere modificato, senza andare prima a ritroso alle approvazioni del MInistero e della Regione. Chi dice il contrario prende in giro i cittadini

4) come ho scritto qualche giorno fa, le ruberie e la mala amministrazione del passato fa sì che oggi non sia più sostenibile la politica del “tutto ovunque” e ben venga la scelta di Zingaretti di eliminare i doppioni, quando non vanno al massimo, e puntare sulle eccellenze. Si chiama razionalizzazione della spesa e, se i soldi non ci sono, non lascia spazio ad alcuna alternativa.”

Spero che sia esauriente. Condivido il fatto che l’Amministrazione di Palestrina dovrebbe fare più dibattiti pubblici, ma non su questo argomento. E come dire “ la Regione ci ha dato tutto il “cucuzzaro” togliendolo in parte a Colleferro. Discutiamo con i cittadini per non lasciare gli amici di Colleferro a bocca asciutta.

Antonio Gamboni

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