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Il PROGETTO INCLUSIONE nasce da un sogno: quello di un mondo in cui la disabilità è vissuta come “diversità personale”, di una comunità in cui tutti ci rendiamo di conto di avere delle potenzialità e dei punti di debolezza. 

Il progetto parte dal presupposto che per creare una cultura dell’inclusione sociale non basta descrivere a tutti quali siano le capacità nascoste dietro ogni “difficoltà”, ma che sia necessario dimostrare a tutta la comunità quanto sia utile e arricchente la presenza delle persone speciali nei contesti lavorativi.

Abbiamo pensato che i primi a mettersi in gioco per creare una nuova cultura dell’inclusione dovessero essere gli enti pubblici e abbiamo trovato un valido supporto nell’Amministrazione Comunale con il contributo degli assessori Innocenti e Mattogno, che si sono messi subito a disposizione e ci hanno aiutato concretamente ad iniziare i “lavori”. 

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In occasione di una conferenza ci era stato chiesto di raccontare cosa ci aspettassimo dalla “Palestrina di domani”. Dicemmo che ci aspettavamo una “Palestrina inclusiva”, ricordo che sottolineammo quante potenzialità avesse il nostro paese e quanto sarebbe stato bello unirle a favore dell’inclusione sociale.

Oggi il progetto inclusione è una realtà. Quest’anno, partito come progetto pilota, ha avuto come obiettivo quello di testare la sensibilità delle scuole, del Comune, e delle istituzioni al tema dell’inclusione sociale e quello di dare la possibilità reale a ragazzi con disabilità cognitiva di incrementare sensibilmente il proprio senso di auto efficacia il ruolo attivo nella società.

Sin dall’inizio il progetto è stato un successo, ci è stato chiesto di presentarlo durante l’ALI Festival di Gaeta (Festival della comunità solidale)  come un esempio di buone pratiche da emulare. È stato così che Palestrina, le sue scuole, il suo museo,i suoi cittadini e i suoi studenti sono diventati protagonisti di un progetto che servirà da esempio per altre realtà del territorio italiano.

I soggetti coinvolti nel progetto, oltre l’associazione Senza Frontiere, sono l’IISP “Via Pedemontana”, il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, il Comune di Palestrina, le associazioni di volontariato che operano presso il nostro territorio. E’ stato fondamentale il contributo del Laboratorio Prenestino grazie al quale molte Associazioni (Associazione Prenestina del presepe, Associazione Culturale 400, Allegra Brigata) ci hanno offerto il loro supporto includendo i nostri ragazzi nei lavori di preparazione e accoglienza degli spettacoli e dei festival che organizzano.

10390447_742966939074116_3521901221353098303_nLe compagnie teatrali (ScanSonati, L’Alberone) ci hanno offerto la possibilità di partecipare ai loro spettacoli arricchendo la cultura teatrale con la cultura dell’inclusione. La collaborazione con le scuole è stata fondamentale per raggiungere uno degli obiettivi più ambiti quello di sensibilizzare i cittadini di domani, di permettere agli studenti di sperimentare le competenze apprese a scuola su un terreno nuovo. La professoressa Cristina Cerreti e la D.S. Marina Proietti si sono mostrate subito propense all’avvio di questa esperienza ” speciale ” di alternanza scuola lavoro.

Abbiamo iniziato facendo servizio di accoglienza presso l’auditorium Giovanni Pierluigi di Palestrina, in seguito, grazie alla preziosissima collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale abbiamo potuto operare durante il laboratori didattici dei bambini delle scuole elementari. La dottoressa Travaglini, subito entusiasta della nostra proposta, ci ha permesso ogni giovedì e durante le prime domeniche del mese di mostrare a bambini e turisti quanto il termine ” diverse abilità” esprima davvero l’idea che in ognuno di noi possano esserci delle abilità che vanno assolutamente potenziate.

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Parlo delle abilità degli studenti dell’IISP “Via Pedemontana”  Che hanno riadattato le proprie competenze e le hanno saputo e trasmettere ai nostri utenti, parlo anche delle abilità dei nostri ragazzi che hanno avuto piena espressione e oggettivazione nei fogli che i tutor compilavano alla fine di ogni servizio.

Credo che lo stupore di uno studente che viene aiutato nello svolgimento del proprio lavoro proprio da chi è lì per imparare sia l’obiettivo più grande che con il nostro progetto potessimo raggiungere. Sono sicura, inoltre, che gli stessi studenti abbiano portato a casa e in classe un bagaglio di conoscenze e di comportamenti che avranno sicuramente migliorato l’inclusione sociale all’interno delle proprie aule e delle mura della propria scuola.

Uno degli ultimi obiettivi raggiunti è stato quello della collaborazione con il gruppo degli ScanSonati e con i ragazzi dello Slot Mob Prenestino. Parliamo di obbiettivo raggiunto perché per la prima volta sono state le associazioni a contattare noi per poter usufruire dei nostri servizi considerandoli un valore aggiunto ai propri eventi.

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Ci auguriamo che il progetto inclusione possa continuare anche durante l’estate e per tutto il prossimo anno, perché se questa è una sperimentazione il prossimo passo sarà farlo diventare una realtà.

Angela Proietti Libianchi
Associazione Senza Frontiere

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