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pozzi

Ancora un nuovo arrivo alla Pallacanestro Palestrina con l’accordo raggiunto dalla società della Pres. Cilia con l’atleta Jacopo Pozzi.

Pozzi, classe 1987, ricopre il ruolo di ala grande ed andrà a formare un’interessante coppia con l’altro neo arrivo Pierangeli, annunciato la scorsa settimana. Si tratta di un ragazzo di oltre due metri molto versatile, potendo occupare oltre al ruolo di ala grande e piccola occasionalmente anche quello di centro. Molto pericoloso dalla linea dei tre punti, sa però attaccare il ferro dal palleggio ed è un buon rimbalzista: per lui nell’ultima stagione a Piombino una media di 8.7 punti e 5.8 rimbalzi, raggiungendo i playoff nel girone A.

Una carriera già ricca di esperienza, dopo la parabola iniziata da Cantù e che vede toccare minutaggi importanti con la maglia di Molfetta in A Dilettanti. Il passaggio poi ad Anagni dove sfiora la doppia cifra di media e quello a Scauri in DNB alla corte di coach Galetti dove sale decisamente di rendimento. Arriva poi la chiamata di San Severo dove conferma le aspettative (12 pt a gara, 5.6 nel computo dei rimbalzi) di nuovo al servizio dell’allenatore visto anche a Palestrina.

Il coach Lulli vede dunque comporsi pian piano il nuovo roster che sarà comunque all’insegna della continuità e, come preannunciato anche dalla presidenza Cilia, sempre più verde ma con tanta voglia di mettersi in mostra.

Le intenzioni erano inizialmente di avvicinarmi a casa (Como) ma l’occasione che si è presentata con la chiamata di Palestrina ha fatto cambiare tutti i piani. Impossibile rifiutare la proposta di una società che ha chiuso al primo posto il proprio girone e di cui ho sempre sentito parlare molto bene. Trovo un allenatore come Lulli che è un ulteriore fattore determinante per la mia scelta, non vedo l’ora di mettermi al servizio e vivere questa opportunità. Di Palestrina ho poi il ricordo di un allenatore come Gianluigi Galetti che è stato mio compagno di avventure per due anni e col quale ho intessuto un rapporto bello e sincero.

Quello che mi si chiede e che io mi proponevo nel momento in cui ho accettato la corte di Palestrina è di integrarmi perfettamente in un gruppo così coeso e nel quale ci sono tanti ragazzi che sono qui prima di me e probabilmente rimarranno ancora a lungo. Perché è chiaro che alla base dei grandi successi ci sia principalmente un grande spogliatoio. Integrarmi dal punto di vista umano e poi ovviamente tecnico. A 28 anni credo di aver raggiunto la maturità per sapermi destreggiare in diversi ruoli e diversi compiti, da parte mia mi ritengo un giocatore che gioca con la squadra e per la squadra, prendendomi quando serve le mie responsabilità. Con gli altri compagni possiamo scambiarci ruolo e trovare soluzioni interessanti alla ricerca di una stagione che ci deve vedere motivati, anche alla luce dell’ultimo campionato che deve risultare come stimolo

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