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Non è la prima volta che mi succede di avere segnalazioni da persone che conosco che lamentano l’impossibilità di soccorrere animali feriti vaganti per carenza di procedure e personale.

Lo scorso anno verso mezzanotte, mentre rientrava a casa a Carchitti, mia nipote ha tentato di soccorrere un cagnolino investito e lasciato lì. Andiamo oltre la barbarie di chi ha fatto finta di nulla e si è dileguato, mia nipote ha chiamato i carabinieri i quali le hanno detto che avrebbero fatto intervenire un veterinario. Tale veterinario è arrivato dopo due ore, appena 10 minuti dopo che il povero cagnolino aveva lasciato questa Terra. Chissà forse con un intervento più tempestivo si sarebbe potuto salvare… chissà!

Ieri sera verso le 22.30 ricevo una chiamata da un’amica che mi dice di aver raccolto un gatto a Colle di Fuori che stava andando incontro alla sua macchina, in mezzo alla strada, barcollando e brancolando come se fosse cieco. Aveva chiamato i Carabinieri i quali le hanno detto che avrebbero mandato un veterinario. Dopo un’ora l’hanno richiamata dicendo che non avevano trovato nessun veterinario reperibile e che forse era meglio che si spostassero a San Cesareo per far ripartire tutta la procedura da quel territorio che magari sarebbe stato più veloce.

Così è stato fatto, sono andati a San Cesareo ed hanno richiamato i Carabinieri i quali li hanno richiamati dopo mezz’ora (nel frattempo quindi erano passate più di due ore) dicendo che il veterinario doveva arrivare da Subiaco. A quel punto la mia amica mi ha chiamato per sapere se conoscessi un veterinario da poter chiamare… Io ho consigliato loro di andare alla clinica veterinaria più vicina sperando che non gli facessero pagare la visita e le cure. Così hanno fatto lasciando il gatto lì, gli è stato diagnosticato un trauma cranico dovuto a probabile investimento, ma non ci è dato sapere di più.

Stamattina ho saputo dalla mia amica che il veterinario li ha richiamati quando loro già erano in clinica dicendo che stava partendo da Subiaco in quel momento (e siamo arrivati almeno a quasi tre ore), loro gli hanno detto di non partire proprio che avevano portato il gatto in clinica allora il veterinario ha informato loro che sarebbe andato lui a prendere il gatto presso la clinica (quando non si sa).

In tutto sono passate più di 3 ore prima che il gatto fosse soccorso, ore che in una situazione più grave sarebbero potute essere preziose per l’animale, sicuramente erano preziose per i miei amici dato che oggi avrebbero lavorato e la sveglia ha suonato alle 4 per uno di loro.

La mia amica e il suo compagno (che era con lei) sono persone di coscienza e non avrebbero mai abbandonato quella creatura in difficoltà, ma quanti al loro posto lo avrebbero fatto? E che fine avrebbe potuto fare se non avesse incontrato loro? Sicuramente se le cose fossero più semplici molti non si volterebbero dall’altra parte e magari molti animali si potrebbero salvare.

Credo che la ASL debba istituire, presso i suoi ambulatori veterinari (a Palestrina e per Rocca Priora – da cui dipende Colle di Fuori – è ad Ariccia), un servizio di pronto soccorso H24 che non gioverebbe soltanto per situazioni come queste, ma, visto l’alto numero di quadrupedi domestici e di aziende agricole presenti sul territorio sarebbe una ricchezza per tutti. Non tutti i proprietari di animali hanno la possibilità di affrontare gli elevatissimi costi di una clinica veterinaria e sarebbe ora che le famiglie fossero aiutate anche in questo.

I comuni interessati potrebbero unirsi e lavorare insieme ad un progetto con la ASL rivolto a questo scopo, sono certa che le varie associazioni di zona che si occupano di animali sarebbero ben felici di collaborare.

Gioia Cafaro

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