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Nel 1907 l’ing. Antonino Clementi nativo di Cave, ideò e progettò il tracciato della ferrovia Roma – Fiuggi – Frosinone. Nel 1917 la linea era già funzionante da Roma a Frosinone comprese la varie deviazioni tipo San Cesareo – Frascati o Zagarolo – Stazione Ferrovie dello Stato. Ci sono voluti dieci anni dalla progettazione alla messa in funzione, con i mezzi tecnici di cento anni fa, senza computer, senza laser, scavando le gallerie e posando le traversine a mano, ecc., ecc..

Domenica 9 novembre è stata inaugurato il tratto di metropolitana Roma C che da Pantano arriva fino a Centocelle e che, prima o poi, dovrebbe arrivare fino al Colosseo. Il tracciato e pressoché identico a quello delle vecchie ferrovie vicinali (quella inaugurata nel 1917), solo che per mettere in funzione un tratto di 138 Km cento anni fa impiegarono 10 anni, adesso per mettere in esercizio un tratto di 18 chilometri ci hanno messo più di 25 anni.

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Per il nostro territorio una metropolitana che da Pantano arrivi fino in centro a Roma intersecando le altre due linee sarebbe una cosa utilissima, si dimezzerebbe il numero dei viaggiatori sulla Zagarolo – Roma delle ferrovie dello stato, e sicuramente molti potrebbero evitare di dover andare a lavoro a Roma con la macchina risparmiando tempo e pure denaro.


Forse quasi nessuno sa che esiste un tracciato in galleria da Termini a Centocelle realizzato durante il fascismo, una galleria lunga circa 4 km che doveva servire come collegamento tra Centocelle e la zona di Termini. Voluto da Mussolini per la rete metropolitana romana, mai completata, sarebbe servito come variante della linea ferroviaria Roma – Fiuggi e avrebbe collegato la zona con il centro della città. Il progetto risale al 1942, da via Casilina Viale Togliatti, passa sotto l’aeroporto di Centocelle e sotto la Banca d’Italia, incrociando la rete ferroviaria nei pressi della stazione Tuscolana e terminando a Porta Maggiore in una zona dove si può ancora intravedere l’uscita della stazione marchiata con il fascio littorio. Ma ovviamente durante quel periodo non venne realizzato nulla di buono, quindi la galleria pronta, nella quale bastava mettere le rotaie, venne abbandonata e negli anni fu occupata da sfasciacarrozze e sbandati, ed ultimamente è tornata agli onori della cronaca per una piantagione avveniristica di cannabis.

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Speriamo che questa nuova linea C della metro possa avvicinarci al centro di Roma così come speriamo che la famosa Città Metropolitana che sostituirà la Provincia di Roma non ci allontani sempre più da Roma facendoci diventare l’estrema periferia dell’Urbe.

Paolo Rosicarelli

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