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Martedì 22 è iniziata la parabola del tramonto di Mauro Paolacci. Chi era Mauro Paolacci? Nato il 2 dicembre del 1956 da mamma Clara e da papà Urbano, il giovane Mauro non ha brillato negli studi, ma nel campo delle attività imprenditoriali in cui i Paolacci si venivano affermando. Sono arrivato a San Cesareo nel primi degli anni ’70, quando Mauro Paolacci era ancora un adolescente. Papà Urbano con i due figli più grandi, Fernando e Marcello costituivano un volano di sviluppo per tutto il territorio. Abbiamo legato subito con Urbano. Una stima reciproca ci univa, anche se impegnati su diversi fronti. Sì operava con spirito pioneristico su di un territorio pronto per promuovere grandi attività commerciali, industriali, agricole, artigianali e anche turistiche, sportive, culturali, religiose e sociali. L’edilizia, le infrastrutture e l’urbanizzazione del territorio erano essenziali. In questo i Paolacci e i Mistura hanno creato grandi opportunità.  Hanno lavorato bene, non da palazzinari. Il paese sentiva che poteva e doveva andare da solo e invece era parte integrante del Comune di. Zagarolo. E Zagarolo non aveva alcuna intenzione di mollare San Cesareo lanciato verso un più promettente futuro. Zagarolo non ha capito che doveva associarsi a questo processo evolutivo, per agire insieme, sfruttando le differenti caratteristiche delle due comunità. Sì è arrivato ai ferri corti con l’epilogo della lotta per l’autonomia. L’ autonomia San Cesareo l’ha conseguita l’11 aprile del 1990. Ha continuato il suo naturale sviluppo, grazie alle sue ottime coordinate logistiche e a imprenditori coraggiosi. Tutti i cittadini lo erano, perché finalmente liberi di agire da soli. Non è riuscito, tuttavia, in tutti questi anni, come nuovo Comune, ad organizzarsi sul piano politico, amministrativo e urbanistico. È cresciuto in modo disordinato e caotico. Non ha mai avuto un Piano proprio, sta ancora legato al PRG di Zagarolo. Le Amministrazioni succedutesi fino ad oggi non hanno realizzato nessuna opera nuova, sì è andati avanti a colpi di Varianti Urbanistiche. E, poi, a beneficio di chi? L’impresa dei Paolacci si è sempre di più potenziata e ampliata, estendendosi in tutta la zona, diventando un’Impresa leader. Cantieri dovunque, soprattutto per quanto riguarda la sistemazione delle strade. Mauro è stato un imprenditore, un manager venuto su dalla gavetta.  Era onnipresente nei cantieri, sulle strade, negli uffici pubblici per i contatti con le Amministrazioni dei territori in cui si era chiamati ad intervenire e perfino a fronteggiare proteste per via di polveri, rumori ed emissioni di fumi dannosi, causati da stabilimenti di produzione di materiali occorrenti per manti stradali. Mauro apprezzava e gratificava l’impegno di ciascun componente delle imprese Paolacci. Faceva anche lui in prima persona ciò che chiedeva di fare agli altri. Tutti i cittadini di San Cesareo gli hanno dimostrato profondo dolore per la sua prematura e inattesa scomparsa. Scomparsa per modo di dire, perché personaggi come Mauro Paolacci non scompaiono mai. Continuano ad essere presenti in ogni parte di ciò che hanno concretamente amato e realizzato. E San Cesareo va avanti. Prima o poi, ma meglio prima che poi, realizzerà, finalmente, la sua piena autonomia. E chi fa da sé fa per tre.

Pino Pompilio

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