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NEPPURE IN PIENO PERIODO DI VACANZE E IN UN “HOT TROPICAL DAY”
POSSIBILMENTE MENSILI LE DONAZIONI E SNELLIMENTO DELLE PROCEDURE
E quando, se c’è da donare il sangue, i volontari rinunciano?
Questa volta neppure “Polifemo” c’è riuscito. Polifemo, così è stata chiamata l’ennesima implacabile ondata di aria africana, abbattutasi sull’Italia e su altri paesi del nord del Mediterraneo.
Domenica 27 agosto, come sempre l’ “en plein” dei donatori. Gli ultimi, passate le ore 11, erano ancora in attesa di essere chiamati per il prelievo. Immaginabile il disagio tra l’aspettare, la fame per il digiuno obbligatorio, gli impegni di famiglia ed altre incombenze.
Bisognerebbe studiare un sistema per velocizzare le operazioni della reception, delle visite mediche e
dell’“imbottigliamento” del sangue. Ma questo non è il solo problema per l’approvvigionamento del
prezioso liquido negli ospedali di Roma, del Lazio e del centro-sud dell’Italia.
Non ne hanno a sufficienza. Tanti interventi, quando non è pronta la sacca del sangue compatibile, vengono rinviati sine die. Finché è possibile va bene, ma non va bene per le urgenze, pena la fine del malcapitato.
Molti i donatori provenienti da altre Associazioni. Se queste fossero ancora attive e funzionali sarebbe un
vantaggio per tutti, sia per i volontari, sia per i centri trasfusionali e sia, soprattutto, per coloro che senza una
buona riserva di sangue non ci sarebbe più futuro per loro.
L’Associazione Do.Sa.Vo. è un’Associazione pilota in fatto di osservanza delle regole-capestro, in quanto
cura l’efficienza e la sicurezza dei locali destinati ai prelievi. E questo anche grazie alla disponibilità del
Centro Sociale Comunale Anziani.
Inoltre si sta cercandodi rendere mensili le donazioni. La cosa sta andando avanti,no stop, già dal mese
di maggio ed è proseguita domenica 27 agosto. Sarà così anche per ottobre, novembre e dicembre. Si salta
solo settembre perché non si è riusciti a programmarla in tempo.
Per il 2018 si cercherà di fare le donazioni a cadenza mensile e di promuovere una cultura affinché si
possa arrivare, come avviene nel nord Italia, a prelievi sia di sangue intero che di plasma e di piastrine.
Tutto questo, tuttavia, è solo un soffio di aria fresca, di speranza in questo non dissimile inferno di questa
torrida estate.
Per donare il sangue non bisogna attendere calamità naturali, come il terremoto del 24 agosto 2016 ad Amatrice e dintorni. In quell’occasione c’è stato un forte afflusso di donatori per spirito di solidarietà. Le
riserve di sangue dei centri trasfusionali hanno superato di molto i reali bisogni.
Il Direttore di sala, ed è già la seconda volta, è stato il Dott. Guglielmo Trua. Non ha mai esitato e con la
massima sicurezza, con professionalità e soprattutto con ilarità, ha infilato l’ago nel braccio degli 82
donatori selezionati. Perfetta anche la prestazione del personale sanitario e quello dei volontari della
Do.Sa.Vo..
Pino Pompilio

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