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SAN CESAREO PIETRO PANZIRONI, UN UOMO VERO UN SINDACO AL SERVIZIO DEL SUO POPOLO UOMINI COME LUI DOMINANO I TEMPI Ho conosciuto Pietro Panzironi agli inizi degli anni ’70. Mia figlia, Fabiana, giocava con il figlio Massimo, che lei chiamava “Bacciolo”. Si cercavano sempre. Noi siamo andati ad abitare a Colle Ara negli anni ’80, in via Giovanni Amendola, la stessa strada dei Panzironi, dei Cacciotti, dei Fortezza, insomma di famiglie simpatiche, aperte e accoglienti. Pietro era, come altri della sua famiglia, politicamente impegnato su altri fronti, esattamente nell’area della sinistra. Un socialista puro. Ma questo non costituiva certamente difficoltà di sorta nei nostri rapporti. La diversa estrazione ideologica favoriva sempre battute satiriche e ironiche, non incidenti, tuttavia, sulle relazioni amichevoli, che, al contrario, venivano rafforzate, diventando più profonde e sincere. Nel 1990 c’è stata l’autonomia da Zagarolo. San Cesareo è diventato Comune. E’ in questa occasione che il Nostro ha avuto il suo exploit in campo politico. C’erano ancora i vecchi partiti e cioè la DC, il partito di Gaetano Sabelli, primo Sindaco di San Cesareo, il PCI, il PSI, il PSDI, il MSI, il PLI, il PRI ed altri. Dopo la rivoluzione del ’94 e la caduta nel ’98 del secondo Sindaco di San Cesareo, Claudio Scacco (PCI), le elezioni successive sono state effettuate all’insegna di liste civiche. Così è stato eletto Filippo Mariani, Sindaco per otto anni, seguito da Pietro Panzironi per altri due mandati, cioè dal 2008 al 10 giugno 2018. Cambiata totalmente la politica al Comune di San Cesareo. Lo stile di Pietro non era quello con la cappa soffocante della burocrazia e dei legisti, perché risolveva tutto a braccio. Era sempre e dovunque, al punto giusto e la momento giusto. E’ stato il Sindaco del sì e non del no. Il Sindaco della piena disponibilità verso tutti i cittadini. Nessuno escluso. Serviva, non si faceva servire. Il 10 giugno del 2018 la grande delusione. La lista civica “Uniti per San Cesareo” è stata battuta da quella della figlia di Gaetano, Alessandra Sabelli, con la lista “Cambiamenti”. Pietro se l’è presa. Era amareggiato per i suoi e per se. I cittadini a cui lui non aveva mai rifiutato nulla gli avevano voltato le spalle. A nostro modesto parere, Pietro doveva momentaneamente mettersi da parte. Cinque anni passano in fretta. Gli dicevo sempre: “Tieniti pronto, non essere di parte. Fino ad ora sei stato il Sindaco di tutti. Continua ad esserlo”. Invece è finita con una beffa la mattinata del 15 agosto, come una folgore a ciel sereno. Pietro è morto. I funerali sono stati celebrati martedì 20. La grande partecipazione è stata una dinostrazione di gratitudine e di sincero affetto per ciò che lui ha fatto per il suo paese. In questo modo finisce la sua parabola terrena, ma entra in quella della leggenda e della storia. Pino Pompilio

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