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POCO SANTIFICATA QUELLA DEL SANTO PATRONO
IN TUTTE LE FESTE PREVALE DI PIU’ LA PARTE GODERECCIA

Tutto sommato, i quattro giorni, da giovedì 24 a domenica 27 agosto, dedicati alla festa del Santo Patrono, San Cesareo, sono stati da favola. Come sempre, sulla piazza Giulio Cesare, il palco per gli spettacoli, per i giochi, per gare canore, per esibizioni, presentazioni, premiazioni e quant’altro serve per richiamare l’attenzione della gente.

La piazza è stata abbellita anche da un’illuminazione che incominciava e finiva all’imbocco di strade adiacenti. Un arco illuminato anche sulla Casilina. Ben fornito lo stand gastronomico e pure le bancarelle di vari generi e vari prodotti.

Bar, pasticcerie, gelaterie, pizzerie del centro hanno lavorato a tutto spiano. Il caldo insopportabile di quest’estate ha dato una valida mano a tutti, facendo uscire di casa la gente in cerca di compagnia , di svaghi, di divertimenti, di relax, di godimento delle ghiottonerie, che offrivano sia lo stand gastronomico che i locali di bibite ghiacciate per combattere l’arsura. Le novità della festa arrosticini di pecora, oltre ad altre specialità preparate da esperti chef e gestori di attività gastronomiche.

Su tutto questo panorama di via vai di persone, di spettacoli, di grandi complessi, come quello di Giampiero Marino “Lavori In Corso”, di imitatori, di esibizioni, di balli di gruppo e perfino, per ben due serate, la “Diamond Pruduction, Fuori Classe”, concorso nazionale programma televisivo dedicato a giovani talenti, la cappa di piombo di Polifemo.

Polifemo è l’ennesima invasione dei paesi mediterranei da parte di una coalizione dei deserti più bollenti della terra.

Fino a qui tutto a gonfie vele. Dieci e lode agli organizzatori e cioè la Pro Loco e il Comune. Il rovescio della medaglia, però, dice tutt’altro. Sull’intestazione del programma, infatti, è scritto: “Festeggiamenti in onore del Santo Patrono, San Cesareo Martire”. Poi, a seguire, gli orari delle sante messe, della processione, sabato 26, ostensione della reliquia e storia del Santo.

San Cesareo è il 27 agosto. Su di lui e per lui niente di niente. Si fosse almeno partecipato alla processione, ad una preghiera in comune per il Santo e invece il pieno era in piazza a mangiare, non in fila davanti a San Cesareo, con la banda, le autorità civili, militari e religiose per le vie del paese.

Solo un pugno di fedeli. Don Guido, il parroco, per non disturbare coloro che stavano felicemente cenando, invece di far sostare la statua del Santo e i portatori sul sacrato della chiesa e impartire con la reliquia la benedizione solenne, ha fatto entrare subito tutti dentro la chiesa, dove si è pregato in modo più tranquillo e con sincera devozione.

Per finire una domanda: la storia del Santo chi l’ha raccontata? Chi la conosce? Dove è scritta? Bisognerebbe, a nostro avviso, dare uguale importanza all’aspetto religioso delle feste che riguardano Dio, la madre di Dio e i Santi. Per tutto questo c’è uno specifico comandamento, il terzo, che così recita: Ricordati di santificare le feste.

Non ci sembra che sia osservato. Ciò che continua ad imperare sono il: “panem et circenses”. Dal tempo di Roma non è cambiato nulla. Peggiorato sì.

 

Pino Pompilio

 

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