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La Pro Loco, il Comitato Sant’Antonio, le Associazioni “Mai Soli” e “Ottavio Stazi”, la Protezione Civile, la CRI , il Comune e altri rimasti anonimi si sono rimboccate le maniche per un’inedita festa di primavera. Tre giorni, 29-30 aprile e 1° maggio, avanti, tutti in piazza! “Annamose a divertì”, così semplicemente.

Una gran folla ha lasciato le proprie case e si è ritrovata in piazza Giulio Cesare, dove non si è certamente annoiata. Ce n’era per tutti i gusti. Perfino per coloro che, oltre alla piazza, amano stare pure in chiesa. Per tutti i tre giorni indicata in programma la Santa Messa alle ore 18.30.

Lo stand gastronomico, questa volta, ha presentato tre menù: uno da 8, uno da 10 e uno da 12 euro. Insomma, roba altro che da semplice stand, roba da rinomati ristoranti di Trastevere, E, forse, anche meglio, considerati i piatti con vere leccornie nostrane. Vedi, per esempio, i rigatoni al sugo di pecora.

Poco in vista sulla piazza i bambini. Erano in massa nel cortiletto della chiesa a saltare e a divertirsi da matti nella multiforme giostra dei gonfiabili. Niente piste per autoscontri, né l’ottovolante, né cavallini e trenini a girotondo, né altri tradizionali giochi.

Una fase molto seguita dei tre giorni l’esibizione di giovani cantanti per lo più locali, che non hanno nulla da invidiare a quelli più conosciuti e richiesti. A proposito di questi ultimi, le prime due serate sono state all’insegna di imitatori, come quello di Renato Zero con “L’Altro Zero” e dei Brennero ’66, cover band ufficiale dei Pooh. Hanno concluso il 1° maggio “I Giovani del Liscio”, Emanuele e Mirco.

All’inizio della piazza, fronte Casilina, in primis la Protezione Civile con il suo apparato di uomini e di mezzi. Davanti alla Protezione Civile la CRI. Poi, in ordine sparso, i gazebo dell’Associazione Ottavio Stazi e quello dell’Associazione “Mai Soli”. In evidenza anche stand di altri generi, come pasticceri, vivaisti e anche artisti. Tra questi il mitico Mimmo.

I tre giorni sono volati via come per incanto. Anche il tempo, salvo il pomeriggio e la serata dell’ultimo giorno con nuvole e basse temperature, ha detto sì alla festa di San Cesareo in piazza, una festa goduta e da ripetere nei prossimi anni. Sempre a primavera.

 

                                                                                                                           Pino Pompilio

 

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