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Si è regolarmente svolta a San Cesareo la Conferenza dei servizi convocata per ieri dall’Amministrazione comunale per la realizzazione del nuovo complesso parrocchiale di San Cesareo, inserito nel P.I.N. “La Pietrara”, adiacente all’Area Archeologica vincolata “Villa di Cesare e Massenzio”. Nulla si sa, per il momento cosa si è deciso dato che si è svolta a porte chiuse, Nessuno, infatti, è stato ammesso ad assistere né il Parroco Don Guido accompagnato da Mons. Felicetto rappresentante della Diocesi di Palestrina che dovrà costruire la nuova chiesa,  e nemmeno il Comitato di Difesa del Territorio costituito proprio per salvare quei ruderi che per incuria e per cattiva gestione per come è stata affrontata tutta la vicenda sin dall’inizio, si stanno degradando sempre di più.

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Il comitato aveva mobilitato tutta la cittadinanza per ieri mattina per far sentire la propria voce ed il proprio disappunto per la cementificazione di una zona che potrebbe essere ,una volta restaurata, un’attrattiva turistica per San Cesareo.

Non vogliamo polemizzare più di tanto ma è facile constatare attraverso le foto che la questione non interessa ai sancesaresi visti i pochi partecipanti che con striscioni e slogan hanno stazionato, sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine, davanti al Comune. Hanno altro a cui pensare, come arrivare a fine mese e poi non accettano, come qualcuno ci ha riferito, la politicizzazione dell’ intera vicenda.

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Noi abbiamo le nostre idee che abbiamo sempre palesato scatenando le ire di chi ci etichettava come asserviti a questo o a quello. Oggi i fatti ci stanno dando ragione e come prevedevamo la chiesa si costruirà accanto ai ritrovamenti che forse verranno reinterrati con la speranza che fra qualche secolo, in pieno boom economico, si possano nuovamente scoprire e valorizzare.

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Abbiamo le nostre idee anche sul progetto presentato dal nuovo architetto incaricato. Noi preferivamo di gran lunga quello che il precedente progettista aveva presentato e che poi è stato accantonato per le note vicende che hanno interessato i rapporti tra la Curia e il progettista. Noi ve li ripresentiamo sta al lettore se condividere le nostre idee o preferire la nuova progettazione.

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                                                                                                               Antoni Gamboni 

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