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Interverrà la D.ssa Irene Quaresima, ricercatrice e biografa di Guido Baccelli

Microsoft Word - 1916.doc
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Il Comune di San Vito Romano apre il Centenario della morte del politico e clinico romano Guido Baccelli (Roma, 1830-1916) con una conferenza di studi, che si terrà sabato 16 gennaio ore 16.00, presso la biblioteca comunale.

La conferenza sarà tenuta dalla ricercatrice Irene Quaresima, già biografa di Guido Baccelli dal 2012, con un primo volume «Guido Baccelli. Sintesi di una vita», al quale si sono affiancati altri lavori di ricerca che contestualizzano la figura dell’illustre medico e ministro nel ristretto ambito territoriale di San Vito Romano, in continuo e dinamico rapporto con le istituzioni della Capitale. Si vedano le pubblicazioni scientifiche pubblicate per la Società Tiburtina di Storia e d’Arte, nel volume annuale per gli anni 2013 e 2015 ed il volume «Guido Baccelli e il Venerabile ospitale della Terra di S. Vito» (2014).

Dopo alcune settimane trascorse nella sua casa di San Vito, Guido Baccelli morì a Roma il 10 gennaio 1916 ed è uno degli uomini più illustri che la storia abbia mai conosciuto. Noto per essere stato clinico di grande fama internazionale, studioso ed accademico, Guido Baccelli militò nella Sinistra Storica e fu Consigliere comunale di Roma dal 1875 al 1913. Deputato fin dal 1874, fu più volte ministro: della Pubblica Istruzione e dell’Agricoltura Industria e Commercio; si distinse da uomo di Stato per aver lavorato a progetti ed iniziative che hanno contribuito a disegnare il profilo storico ed istituzionale dell’Italia, sia nelle fasi evolutive che hanno determinato l’unità amministrativa, sia in quelle successive alla breccia di Porta Pia.

Si citano, esemplari, la tutela della zona monumentale di Roma, l’apertura della passeggiata archeologica, l’istituzione della festa degli alberi, ancora celebrata nelle scuole il 21 novembre, gli studi sulla malaria, sui liquidi endopleurici, la somministrazione dell’ossigeno, le proposte per la bonifica della campagna romana, la fondazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, e l’opera monumentale che lo rappresenta: la costruzione del Policlinico universitario Umberto I di Roma, inaugurato ai primi del Novecento.

Vissuti con estrema profondità i concitati momenti che condussero alla proclamazione di Roma Capitale, Egli partecipò alla Commissione dei Diciotto nominata alla Camera dei Deputati nella seduta del 20 maggio 1915, con l’incarico di riferire seduta stante sul conferimento di poteri straordinari al Re in caso di guerra; tre giorni più tardi l’Italia apriva le ostilità contro l’Austria-Ungheria.

Nel 1931, a cent’anni dalla Sua nascita, Roma volle tributare al Baccelli un Monumento alle spalle del Policlinico Umberto I. Con la firma di Attilio Selva, il volto bronzeo venne inaugurato il 21 aprile, festa del lavoro e della nascita dell’Urbe, giorno che il Regime aveva scelto fin dagli anni Venti per celebrare la grandezza della Città Eterna. In quello stesso anno la Congregazione di Carità di San Vito Romano votò l’intitolazione a Guido Baccelli dell’ospedale cittadino, che Egli volle si realizzasse e che affiancò fin dai primi progetti, redatti di concerto con la Deputazione Provinciale di Roma.

Egli fu infatti il Presidente Onorario della Commissione pro erigendo ospedale che si costituì a San Vito Romano ad inizio Novecento, per la costruzione della Camera di Pronto Soccorso. In quel piccolo centro ad Est di Roma, i Baccelli si erano stabiliti con Mattia fin dalla metà del Seicento. Egli fu amministratore patrimoniale del nobile Casato romano dei Marchesi Theodoli; di Mattia e degli uomini illustri che ne segnarono la discendenza, insieme alle donne che li accompagnarono, resta un’ indelebile traccia nella memoria storica cittadina e nei carteggi più diversi.

Per l’assegnazione della condotta medica, fu lo stesso Baccelli a designare il dott. Attilio Gatti, e come ministro si impegnò anche per realizzazione dell’Istituto Scolastico. Nella Cappella di San Giuseppe della Chiesa di San Biagio Martire, è inoltre ben conservato il Blasone del Casato, quale riconoscenza per il contributo reso dalla Famiglia alla restaurazione della chiesa alla fine degli anni Venti.

L’apertura del Centenario della morte di Guido Baccelli con una conferenza di studi rappresenta il doveroso omaggio che l’amministrazione comunale di San Vito Romano vuole tributare ad un uomo che fece di quei luoghi il rifugio dagli impegni politici ed accademici, nel palazzo alle Tre Fontane dove una targa ricorda già dal 2013 la sua abituale dimora. Nell’immediato dopoguerra, quando il Consiglio comunale di San Vito, riunito il 30 marzo 1919, rese onore ai Caduti, il Sindaco Sisto Jella, ingegnere ed amico del Baccelli, non dimenticò di lui che fu orgoglio non soltanto di San Vito ma dell’Italia tutta.

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