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In questi giorni a Roma si sta svolgendo il Festival del Cinema e poiché, come sapete, La Notizia è molto vicina alla cultura, soprattutto alla settima arte, quest’anno abbiamo pensato bene di essere presenti con un nostro inviato per aggiornare tutti i nostri lettori appassionati di cinema.

Questo è quanto ci ha inviato dei due giorni appena trascorsi:

L’apertura del Festival, il 16 ottobre, è stata all’insegna del cinema italiano con la proiezione di due film che prossimamente vedremo nelle nostre sale. Il primo, Soap Opera, è una commedia  che annovera, nel cast, grandi nomi del nostro panorama artistico quali Fabio De Luigi, Ricky Menphis, Diego Abatantuono, Ale e Franz e Cristiana Capotondi. La regia è di Alessandro Genovesi, alla sua prima opera personale che porta, in conferenza stampa, tutto il cast. Il film è stato accolto molto bene dalla critica presente in quanto non ricalca gli schemi classici della commedia italiana pur essendo brillante, risultando più reale. La storia, interamente girata a Cinecittà, si svolge in un condominio ed intreccia storie di vita quotidiana di personaggi diversissimi tra loro, come in una Soap Opera gli intrecci sono infiniti ma tutti verosimili ed è questo il punto di forza del film. Lo potremo vedere al cinema dal 25 ottobre prossimo.

Il secondo film è Mio Papà, scritto a quattro mani da Giulio Base, che è anche il regista, e da Giorgio Pasotti, che ne è il protagonista. Anche questo film è stato accolto molto bene dalla critica, è profondo e riflessivo, basato sull’esperienza vissuta realmente dal regista Giulio Base. Si racconta di un rapporto tra un “padre” ed un “figlio” che hanno come unico vincolo quello affettivo, poiché deriva da una scelta che il cuore di entrambi fa. Legalmente non hanno nulla in comune, non essendo biologicamente legati, ma l’amore che li unisce è forte come quello convenzionale tra padre e figlio, forse anche di più. Nel cast è presente, oltre a Pasotti, anche Donatella Finocchiaro,  il giovane Niccolò Calvagna, Fabio Troiano, Emanuela Rossi e Ninetto Davoli. E’stato riconosciuto d’interesse culturale dalla Direzione generale per il cinema del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo.

La giornata è stata anche caratterizzata dal conferimento del premio alla carriera Marco’Aurelio a Tomas Milian arrivato direttamente da Cuba, suo paese d’origine, dove ormai vive.

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Dal secondo giorno, 17 ottobre, il Festival diventa più internazionale ed entra nel vivo della competizione con la proiezione di film internazionali. L’evento che, però, ha catalizzato l’attenzione è la presentazione della serie TV The Knick, commissionata da Sky, ha come regista Steven Soderbergh e Clive Owen come produttore, sceneggiatore e  protagonista. La serie è ambientata in un ospedale di New York durante i primi anni del ‘900 e al Festival sono stati proiettati i primi due episodi. Sicuramente di grande impatto visivo per la crudezza di alcune immagini e anche per il controverso personaggio principale, interpretato da Clive Owen, lo scontroso ma geniale chirurgo John Thackery. Lo stesso Clive Owen lo definisce così “personaggio estremamente interessante e affascinante: è razzista certo, fa uso di droghe e non si ferma davanti a nulla, ma allo stesso tempo è un genio nel suo campo, un pioniere”.

La giuria del Festival è presieduta da Federico Schiavi (produttore) ed è composta da Valeria Adilardi (produttrice), Mario Balsamo (regista), Ilaria De Laurentiis (montatrice) e Paolo Petrucci (regista e montatore.

Nelle sale dell’Auditorium, dove si svolge il festival, è allestita anche una mostra fotografica di Asia Argento intitolata “Strega Rossa”. In serata il Red Carpet ha visto il passaggio, tra gli altri, di Sergio Castellitto e di Nicoletta Romanoff, madrina del festival.

Nei prossimi giorni il nostro inviato, Alessandro Fucà, ci invierà altre novità e curiosità di questa kermesse cinematografica.

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