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CONSIDERAZIONI SUL REFERENDUM DEL 17 APRILE

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Elettori aventi diritto al voto 50.675.406.

Elettori Votanti 15.806.788 (31,19).

Referendum non valido in quanto non ha votato il 50% +1 degli aventi dritto al voto

SI: 13.334.764 (85,84 dei votanti 22 % +/- degli aventi diritto)

NO: 2.198.805 (14,16 dei votanti 5 % +/- degli aventi diritto)

Bianche, nulle e contestate 273.219 (1,72 5 dei votanti)

(dati del ministero)

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Erano per il SI: tutta la sinistra rosso/verde radical chic, tre quarti del PD, la Lega, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle, Forza Italia aveva dato liberta di scelta con indicazione preferenziale per il si. Praticamente erano per il SI tutti i partiti, anche se solo per motivi politici e non perché fossero d’accordo con il quesito del referendum. Da questo calcolo i SI avrebbero dovuto vincere a mani basse.

Mi sembra evidente che il POPOLO se ne sia fregato alla grande delle indicazioni dei partiti ed è palese che in prima battuta abbia bocciato questo referendum inutile, che se fosse passato sarebbe entrato in vigore effettivamente tra una decina d’anni e da qui a dieci anni avrebbero sicuramente rigirato e cambiato la legge rendendo vano l’esito referendario.

In seconda battuta, ma sicuramente più rilevante, il Popolo ha bocciato l’istituzione del referendum vilipesa e umiliata da anni di consultazioni inutili come i vari referendum sull’aborto, sul divorzio, sulla caccia, sepolti da valanghe di no. Sempre tramite referendum abbiamo abolito tre ministeri, l’acqua pubblica, l’impunibilità dei magistrati, il finanziamento pubblico ai partiti, ecc. ecc. e cosa è successo dopo? Le stesse cose che il Popolo aveva abolito ce le siamo ritrovate con il nome diverso. Il “ministro dell’agricoltura” è diventato “Ministero delle politiche agricole e forestali”, è cambiata solo la targa fuori dal portone e così per il resto. I partiti continuano a ricevere soldi dallo stato, i magistrati continuano a fare il loro comodo. L’unico referendum rispettato è stato quello sul nucleare sul quale non esprimo pareri! Negli ultimi 20 anni solo il referendum sull’acqua pubblica ha superato il quorum del 50% più uno e l’acqua sempre in mano ai privati sta!!!

Domenica abbiamo buttato 368 milioni euro per il capriccio di qualche presidente di regione esibizionista e di qualche “NO TUTTO” che ieri diceva NO TRIV, l’altro ieri NO TAV, e domani dirà NO qualche altra cosa.

Il primo che si alza con poche firme può decidere di fare un referendum, tanto i soldi ce li mette lo stato. Facciamo una legge dove il referendum lo paga chi lo promuove, oppure alziamo di molto il numero delle firme da raccogliere ma soprattutto una legge dove se il popolo decide una cosa la politica rispetta il volere ed il potere del Popolo.

Quando si tratta di votare le persone, alle politiche, amministrative, europee, la gente un ci va a votare, ma quando può la gente cerca di mandare segnali che la politica non è in gradi di captare.

Il presidente Emiliano (PD sbugiardato dal PD) canta vittoria, io al posto suo avrei già cambiato mestiere! Brunetta canta Vittoria! Erano per il SI, di fatto hanno vinto i NO e chi era per il SI esulta! Qualcuno mi spieghi!

Paolo Rosicarelli

E’ fallito er referendum

 

Dopo ‘n sacco de chiacchiere ‘n tivvù,

dopo trecento mijoni d’euro spesi,

de parecchio sotto ar quorum semo scesi

e ‘n cambiamento nun se po’ fa più!

 

Più der settanta per cento d’italiani

ha deciso ar dunque de nun annà a votà,

e quinni nun avenno superata la metà,

tutti li sforzi fatti sò risurtati vani!

 

Sta storia ce deve servì come lezione:

le cose vanno dette co chiarezza,

bisogna che ce sia più ‘nformazione,

 

perché fino a quanno tirerà sta brezza

er popolo se sente sempre più cojone

e sempre più sommerso de monnezza!

 

Corrado Falconi 18/04/2016

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