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Ultimo giorno di giochi al Palio di Sant’Agapito a Palestrina, presentatosi quest’anno con una nuova veste e importanti novità. Le principali, per fortuna, sono piaciute: sia il palio de “Lo Zico”, la versione baby del palio (disputata domenica), sia la nuova versione della Giostra della Scifa, infatti, hanno riscosso i favori del pubblico. Qualcuno, in realtà, deve ancora digerire bene la versione rivisitata del gioco più spettacolare della manifestazione, modificato per questioni di sicurezza e di omologazione, ma il consenso è pressoché unanime, sia in termini di spettacolarità, sia di organizzazione, sia di una più ampia visibilità (il doppio anello consente di distribuire meglio il pubblico lungo tutto il tracciato).

Accese, invece, sono le polemiche per quello che finora non ha funzionato. La prima sera per il collasso parziale della struttura metallica che reggeva una delle tribune, con conseguente evacuazione della stessa ed interruzione dei giochi per questioni di sicurezza. La seconda sera, cioè ieri, per qualche disguido di troppo che ha ritardato l’inizio dei giochi e, unito alle eccessive polemiche e contestazioni nella disputa di alcune gare (in particolare la conca), ha fatto slittare in avanti tutti gli orari, costringendo l’organizzazione ad interrompersi alle 24 per tirare la tombola. Una cosa superflua, per i contendenti del palio, che rappresenta invece un obbligo dal momento che chi, magari proveniente da fuori, ha speso due euro per una cartella ha il sacrosanto diritto di assistere al gioco in orario accettabile.

Al momento di riprendere la contesa, però, in segno di protesta i rappresentanti della porte non hanno liberato il campo di gara, costringendo l’organizzazione a chiudere lì la serata. Con la conseguenza che oggi, che in programma c’erano già il tiro con l’arco alle 18 (ora spostato alle 17), il corteo storico e la disputa di due corse della conca, due tirate di fune e la gara del fuso, dovranno anche essere recuperate ben 4 partite del gioco della palla e due manche della conca (a meno che la giuria non confermi che sono perse per tutti, come annunciato ieri). Un programma particolarmente denso, quindi, che potrà essere portato a conclusione solo se l’organizzazione funzionerà alla perfezione e tutte le Porte offriranno la massima e totale collaborazione, tenendo bene a mente che – come detto ieri anche da una squadra nel proprio bando – il Palio di Sant’Agapito dura tre giorni, mentre il resto dell’anno si è tutti prenestini.

Prima ancora che sia  una o l’altra Porta a vincere il palio è fondamentale che sia la città di Palestrina a vincere la propria sfida e mostrarsi, al di fuori dei propri confini, una città in cui la competizione e l’agonismo di una festa popolare non prevarichino quella missione di promozione di se stessa e delle proprie tradizioni che una manifestazione come il Palio dovrebbe sempre mantenere.

Da domani, poi, ci sarà tempo e modo per confrontarsi tutti sulle cose da salvare e quelle da bocciare, ed iniziare a lavorare per un’edizione 2016 che sia ancora più bella e nella quale tutto, finalmente, funzioni a perfezione. Oggi, intanto, ciascuno lascia a casa un pezzetto di orgoglio e tenga a mente che, qualunque sia la Porta che rappresenta, questa si trova all’interno dei confini della Città di Palestrina.

Buon Palio a tutti.

Massimo Sbardella

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