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La bellezza è lo splendore della verità: siccome l’arte è bellezza, senza verità non c’è arte.

Per trovare la verità bisogna conoscere bene gli esseri del creato».

Gaudì

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Quando una vita conclude il suo cammino terreno lascia dietro di se il peso delle parole dette quasi fosse un mandato per chi resta perché prosegua un dialogo di parole non pronunciate e una vita non realizzata.

Giorgio, la nostra è stata una breve amicizia, nata sotto lo sguardo severo di Pierluigi, ma in quella sua brevità abbiamo condiviso un mondo che aveva al suo centro la Bellezza che solo l’arte, la musica, la letteratura riescono a restituire e l’amore per un luogo in cui abbiamo scelto di vivere ma che vediamo violentato ogni giorno per l’incuria e la stupidità degli uomini.

Caro Giorgio, non me lo dovevi fare. Avevamo fatto dei progetti e ora mi rimane il rimpianto che quel Cammino non lo potremo fare insieme. Tu me ne hai parlato con tale profondità spirituale da convincermi a Camminare il prossimo anno insieme a te e mi hai voluto donare due tuoi libri che di quel Cammino ne raccontano la bellezza e la fatica. E io ho ricambiato raccontandoti di quel luogo di spiritualità e potenza di Dio che è la Sagrada Familia, e tu andandotene porti con te il rimpianto di non avere potuto ammirare così tanta grandezza che solo la mano di Gaudì, l’architetto di Dio, poteva esprimere.

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Ma nei nostri discorsi, che come i peripatetici facevamo nelle Piazze di Palestrina, non c’era solo la grandezza del passato. Amavamo tutti e due anche una forma d’arte moderna quella dei murales. Un’idea, nata da una provocazione sulla mia pagina face book che tu hai subito ripreso e rilanciato: un murales da fare sul muro della proloco prospiciente la scuola elementare che raffigura una Palestrina piena di colore nel tuo ineguagliabile stile pittorico. Lanciammo attraverso le nostre pagine fb anche un sondaggio nella speranza che ricevesse attenzione da chi dovrebbe curare la bellezza  di questi luoghi. Sappiamo come è andata a finire………..la street art non viene ancora percepita come nuova forma d’arte metropolitana se non nelle sue forme vandaliche che come scrive oggi sulla Repubblica Marco Lodoli “quelli che sporcano con le eiaculazioni precoci del loro ego sono solo vandali”. Un definizione che certamente avresti condiviso.

La nostra amicizia nata sotto Pierluigi si è conclusa sempre sotto Pierluigi. Ricordi sono passati solo due giorni dall’ultima volta che ci siamo visti sempre sotto quella statua e parlando di alcuni tuoi amici che stavano facendo il Cammino ci era venuta insieme l’idea di rivederci tutti in autunno per condividere quell’esperienza con racconti e immagini. Mi auguro che, nonostante la tua assenza, si possa comunque fare.

Tu che hai dedicato al dolore per la perdita di una storia e di una memoria, come è la perdita della propria casa,  una natività dentro un palazzo crollato, quasi a volerci dire che la perdita è un dolore per chi resta ma deve essere anche gioia perché si rinasce in Cristo e un giorno, quando Dio vorrà, riprenderemo insieme quel nostro Cammino dentro la Bellezza dell’Eterno.

Così voglio ricordarti. E spero che la nostra città, dopo il dolore che in molti oggi stiamo vivendo, possa fare memoria di te, dedicandoti quel muro che altrimenti rimarrebbe muto.

Roberto Papa

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