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La più votata dai genitori, con 127 voti, battuta in Consiglio: diventa Presidente il terzo arrivato
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Alla fine, purtroppo, è accaduto quello che si temeva. Il voto dei genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo “Card. Oreste Giorgi” di Valmontone è stato completamente ribaltato dalle manovre di potere interne alla scuola, evidentemente al fine di favorire dinamiche che fossero più favorevoli a chi governa la scuola che non alle esigenze dei genitori e degli alunni.
Se il 22 e 23 novembre, contrariamente a quanto accaduto in molti altri istituti della provincia, la partecipazione dei genitori al voto per il rinnovo del Consiglio d’istituto della Oreste Giorgi era stata ampia e massiccia era perché gli stessi erano insoddisfatti di come erano stati rappresentati negli anni precedenti e, con il loro voto democratico, volevano cambiare.
Non a caso, quindi, la più votata era risultata di gran lunga Laura Mujic, con 127 preferenze, davanti a Maria Grazia Trombetta, con 89 preferenze, relegando al terzo posto, con soli 88 voti, il presidente uscente Giuseppe Moscato. Un segnale forte e chiaro di cui, purtroppo, il dirigente scolastico, Pasquale Matarazzo, e i docenti eletti in Consiglio non hanno voluto tener conto, scegliendo di sovvertire, in sede di Consiglio, l’esito del voto popolare espresso dai genitori.
E pensare che, nei giorni precedenti, alla scuola era stata protocollata una lettera (indirizzata a tutti i membri eletti del Consiglio d’istituto), a firma Laura Mujic, in cui la mamma, ampiamente la più votata da parte dei genitori, mostrava tutta la propria disponibilità a mettersi in gioco purché, come di prassi accade, il presidente – in quanto espressione dei genitori – fosse comunque scelto dai genitori, e non dai docenti e dal dirigente scolastico.
Lettera – commenta Laura Mujicche avevo scritto perché mi era giunta voce che, nonostante il grande successo alle urne, avrebbero fatto in modo che non diventassi presidente. E così è stato, visto che la lettera è rimasta del tutto inascoltata, con procedure di elezione in seno al Consiglio che hanno lasciato molto a desiderare, anche in termini di trasparenza e di eventuali condizionamenti della libertà di espressione di ciascuno. Sono molto amareggiata. E’ evidente che alla scuola fa più comodo un presidente che sia, come ampiamente dimostrato nel recente passato, più accomodante e funzionale ai voleri della dirigenza. Resto in Consiglio, a lavorare per i nostri figli, anche se il primo impulso era quello di lasciar perdere. Ma sarebbe stata la seconda scorrettezza per tutti quei genitori, che ringrazio, che sono venuti a votare convinti di esprimere un voto che potesse determinare le sorti della guida del Consiglio d’istituto. Ma alla Oreste Giorgi, è evidente, la democrazia non è di casa visto che pochi eletti hanno potuto sovvertire il voto di centinaia di genitori”.
 
LA LETTERA INVIATA AL CONSIGLIO D’ISTITUTO (e nemmeno letta dal dirigente scolastico)
 
“Gentili docenti, gentile personale Ata, cari genitori,
in vista della prima seduta del neo eletto Consiglio d’Istituto ho ritenuto opportuno scrivere queste poche righe per invitare tutti noi ad una riflessione, credo indispensabile. I toni accesi utilizzati, tra i genitori, nei giorni precedenti e successivi al voto del 22 e 23 novembre u.s. nulla hanno a che vedere con lo spirito che dovrebbe animare ciascuno di noi nel mettersi a disposizione della comunità scolastica in un organo, il Consiglio d’istituto appunto, che rappresenta uno strumento fondamentale per dare il meglio, in termini di scuola, ai nostri figli.
La massiccia partecipazione dei genitori al voto è la conferma di quanto questi abbiano voluto svolgere un ruolo attivo nell’individuazione dei propri rappresentanti in seno al Consiglio. E lo hanno fatto con lo strumento più democratico che esiste: il proprio voto. Un voto che, mi preme ribadirlo, nella scuola non dovrebbe avere né colori, né senso di divisione. La creazione di una lista unitaria è il segnale, chiaro, che la causa da portare avanti è unica, e comune a tutti. I genitori, con il loro voto, hanno quindi scelto non cosa fare per la scuola ma da chi farlo fare: gli otto di noi che sono stati eletti. Personalmente sono lusingata dell’ottimo risultato conseguito e, proprio per questo, ho sentito il bisogno di scrivere queste poche righe per invitare tutti a superare qualsiasi forma di attrito o smania di rivalsa per metterci, tutti insieme, al lavoro per la scuola.
Nella prima seduta del Consiglio d’Istituto, come sempre, saremo anche chiamati ad eleggere il presidente di questo organo che, si sa, è appannaggio della componente genitori. Sentita la disponibilità di ciascuno degli 8 membri del Consiglio, sarà ovviamente il Consiglio stesso a votare il presidente. Per prassi, come accade pressoché in ogni scuola, è consuetudine che a ricoprire la carica di presidente sia il genitore che ha ricevuto il maggior numero di preferenze, nel rispetto del voto di tanti genitori, che di domenica o di lunedì mattina hanno trovato il tempo per recarsi a scuola ad esercitare un proprio diritto. Personalmente, anche grazie all’esperienza acquisita in questi anni, sarei ben lieta di mettermi a disposizione del gruppo. Ciò non toglie che, qualora ci fossero altri eletti a nutrire lo stesso desiderio, sarà ovviamente il Consiglio a stabilire quale, tra i candidati, avrà l’onere, e l’onore, di guidare questo organo. 
Credo sia necessario che il prossimo presidente del Consiglio d’istituto sia espressione appunto di tutti i genitori, superando le divisioni dei giorni scorsi. Per evitare, quindi, che tornino ad accendersi polemiche e strumentalizzazioni, con la presente esorto tutti noi a riflettere sul fatto che a scegliere chi sia più indicato a guidare il Consiglio siano i genitori stessi membri del Cdi, riconoscendo loro l’elementare diritto democratico di indicare il Presidente. Un segnale di correttezza e trasparenza che darebbe forza e compattezza alla componente genitori, per svolgere al meglio il mandato ricevuto, facendo in modo che si sentano davvero protagonisti della vita della scuola. Se, al contrario, a gravare sull’esito della votazione dovessero essere i docenti o il personale Ata si verrebbe a creare una situazione di evidente disagio in una scuola che, nella sostanza, sceglie l’interlocutore più comodo con il quale confrontarsi. E’ per questo che, come sempre accade, sono certa che le componenti docenti e Ata non si presteranno in alcun modo a tentativi esterni di condizionare l’esito della votazione, togliendo ai genitori la facoltà di esprimere il proprio rappresentante. Per evitare qualsiasi fraintendimento, in uno spirito di totale collaborazione, è evidente che se – ad esempio – 7 genitori indicano A come presidente potrebbero essere “sconfitti” da 8 docenti, 2 Ata e il genitore B, decretando la vittoria di B con la duplice conseguenza, negativa, di aver tradito il volere dei genitori che sono andati a votare il 22 e il 23 e di aver eletto il genitore più disponibile a non mettere mai in discussione le scelte della scuola anziché cercare sempre, insieme, la soluzione migliore per i nostri figli.
Sono convinta, conoscendo anche i docenti eletti, che sapranno svolgere come sempre il proprio ruolo super partes, convinti che un Consiglio d’istituto coeso e compatto sia fondamentale per lavorare in modo snello e armonioso e riuscire così a fare tante cose positive per la scuola e per i suoi alunni.
Cordiali saluti
Laura Mujic”

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