Sharing is caring!

Verso Palestrina-Luiss intervista alla famiglia Cilia

 

Il match contro la Luiss incombe e per Palestrina si apre un trittico di gare importante e probabilmente decisivo per la griglia Playoff. In questa settimana abbiamo coinvolto la famiglia Cilia al completo per un quadro della situazione, ascoltando il loro punto di vista sul Palestrina, abbracciando passato, presente e futuro con le tre anime che si stanno succedendo al timone della società: Giuseppe, Fabiola e Sarah.

Partiamo dal patron Giuseppe, come e quando è nato il tuo amore per la pallacanestro?
Il mio amore nasce da bambino, sono nato nello stesso anno in cui è nata la pallacanestro a Palestrina e non è stato difficile per me essere affascinato da subito da quello sport tanto nuovo quanto bellissimo. Una passione che ha coinvolto anche tanti dei miei amici e praticamente dal cortile sotto casa siamo passati alla palestra dove giocavamo. Ci trascorrevo tutto il pomeriggio, mi allenavo e crescendo ho anche cominciato ad allenare i più piccoli, mio padre e mia madre erano disperati visto il tempo che dedicavo alla pallacanestro anziché allo studio. Ho raggiunto buoni risultati sia con i vari gruppi giovanili, sia nei campionati studenteschi. Da quel momento la mia passione ed il mio entusiasmo sono intatti.
Il primo ricordo in assoluto e quello più bello di 18 anni di presidenza.
Il fascino della prima retina tagliata per la vittoria del campionato al mio primo anno di presidenza e l’abbraccio con Luigi Stellani a bordo campo, è un’emozione che conserverò per sempre dentro di me. Tra i ricordi più belli c’è sicuramente la vittoria del campionato per la promozione in A dilettanti nel 2008 e la vittoria di gara 5 in semifinale a Bisceglie e l’abbraccio con tifosi e giocatori al primo autogrill sull’autostrada.
Se ti chiedessimo un aneddoto simpatico inerente alla Pallacanestro Palestrina?
Ce ne sono tantissimi, scherzi fatti e che hanno coinvolto ex-dirigenti, alcuni dei quali non si possono assolutamente raccontare ed episodi che hanno riguardato giocatori o allenatori che si sono susseguiti in questi anni. Non riesco a ricordarne uno in particolare ma ne ho davvero viste di tutti i colori, nonostante tutto e per fortuna continuo a preferire l’arancio-verde.

Di padre in figlia, l’attuale presidenza porta il nome di Fabiola che assieme a Giuseppe ha cominciato a vivere le palestre da piccolissima.
Fabiola, quanto pensi sia conosciuto il marchio di Palestrina oggi? Per cosa pensi sia riconosciuto e accostato nel mondo cestistico?
Credo che ad oggi il marchio Palestrina sia molto conosciuto ma che si possa fare ancora tantissimo per far in modo che cresca ancora di appeal. Non è stato facile ma in questi ultimi anni abbiamo lavorato tantissimo e abbiamo cercato di distinguerci in modo positivo nel mondo della pallacanestro. Penso che di noi si possa dire che siamo una società stabile, seria, in cui gli impegni assunti seppur tra mille difficoltà vengono rispettati e onorati e ad oggi, credo che non ci sia soddisfazione più grande che sapere di essere apprezzati perché in grado di rispettare la parola data. Credo che, la nostra semplicità ed il nostro essere “famiglia”, non sia più sinonimo di superficialità o poca serietà ma che anzi al contempo sia diventato un meraviglioso valore aggiunto. Mettiamo il massimo dell’impegno in tutto ciò che facciamo, dalla preparazione della stagione alla festa di fine anno e tutto con il solo scopo di dare qualcosa alla nostra città e ai nostri tifosi che ormai sono apprezzati per la loro calorosa presenza in ogni campo in cui abbiamo la fortuna di giocare. L’ambizione è di continuare ad essere un’isola felice (più di qualcuno ci definisce così) ed essere fonte di ispirazione per tantissime realtà che, seppur piccole, possono sapere di poter dare tanto al mondo cestistico. Non è vero che noi piccoli dobbiamo adeguarci e soccombere, stiamo dimostrando che è la serietà, e non le dimensioni, a portare grandi risultati.
Contenta di quanto fatto fino ad oggi?
Nel mondo della serie B ormai siamo una bella costante ai vertici e fa piacere sapere che giocatori e allenatori di grande caratura decidono di onorare e difendere la nostra maglia. Sono molto soddisfatta della nostra realtà e del modo di operare anche se chiaramente possiamo e dobbiamo migliorare. Nei prossimi anni continueremo a lavorare per la crescita dei ragazzi del vivaio in maniera ancora più predominante, percorso iniziato già quest’anno con il RSG e con tutti gli allenatori che lavorano quotidianamente con i nostri ragazzi sia individualmente sia in gruppo in chiave di massima interazione tra prima squadra e giovanili, i risultati sono positivi ed i numeri crescono soprattutto tra i più piccolini. Vogliamo ambire all’eccellenza e sono certa che, continuando a lavorare tutti nella stessa direzione, non sarà così difficile raggiungerla.
Racconta un aneddoto simpatico inerente alla Pallacanestro Palestrina.
Ci sarebbero troppe cose da raccontare, succede costantemente qualcosa di buffo all’interno di Pallacanestro Palestrina, siamo tutti unici nelle nostre stranezze ma tutti perfettamente in grado di strappare un sorriso. Se chiudo gli occhi però mi vengono in mente gli abbracci con mio padre e mia sorella alla fine di ogni partita importante, ci saremo sempre noi e sarà per me, tutto il necessario.

Non possiamo immaginare il futuro, ma ad oggi lei rappresenta la più giovane delle Cilia e giunge naturale pensare a Sarah come uno dei cardini del domani.
Te Sarah come vedi il futuro del Palestrina?
Palestrina ci sarà sempre con il massimo entusiasmo possibile. La passione e la voglia di continuare a distinguerci non mancano, come la voglia di dimostrare che possiamo ancora dare tantissimo per questa realtà e per questo sport.
Quali sono per te gli aspetti su cui si dovrà puntare per migliorare e qual è il tuo sogno personale?
Il lavoro che si svolge con e per la prima squadra è ormai consolidato e si capisce dai nostri risultati che ci troviamo nella giusta direzione, dobbiamo continuare a lavorare tanto per il settore giovanile e per la crescita continua dei nostri ragazzi che saranno e, in alcuni casi già sono, il nostro futuro. Le nostre attenzioni saranno quindi focalizzate su di loro e sul grandissimo lavoro svolto dai nostri allenatori e dal RSG. Sogni? Se te li dico non si avverano! Spero solo di continuare a migliorare e magari essere un modello per tante altre realtà.
Come ti vedrai all’interno della Pallacanestro Palestrina?
Continuerò a lavorare al massimo delle mie potenzialità e con tutto il mio entusiasmo facendo tutto ciò che è necessario per andare avanti e migliorarmi, mi vedo con qualche responsabilità in più ma sempre certa dell’appoggio e del sostegno di mio padre e mia sorella che, come me, continueranno a dare il massimo per questa realtà.
Racconta un aneddoto simpatico inerente alla Pallacanestro Palestrina.
Gli aneddoti simpatici sono quelli di ogni giorno, vivo il palazzetto quotidianamente e i momenti più belli e divertenti sono quelli che, anche nelle difficoltà, vivo con i dirigenti accompagnatori o con i miei “amici della curva”. A Palestrina siamo tutti un po’ strani ma siamo tutti pazzi per questo sport e questa realtà.

Fabio IlardiArea Comunicazione S.S.D. Pallacanestro Palestrina arl Via Prenestina Nuova 133

Comments

comments