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“È iniziata la fase della politica urlata, degli insulti, delle insinuazioni, del tutti contro tutti…Io rifiuto questo modo di comunicare e di rivolgermi ai cittadini. Sono per il confronto e il dialogo, per la partecipazione attiva, ma serena… la critica, soprattutto se costruttiva, la ritengo utile e necessaria…

ma non voglio e non posso indossare i panni di chi si erge a giudice e dispensa sentenze che seminano solo odio e fango…”.

Faccio mie le parole pronunciate su FB da una mia cara amica. Anche se credo che certi consigli verranno disattesi sia da chi scenderà in campo, che dai fiancheggiatori. Eppure di esempi nella nostra zona ce ne sono stati in passato e ce ne sono ancora oggi.

Quando La Notizia 2 usciva in cartaceo e c’era un calo delle vendite, non mi passava minimamente per la testa l’idea che i lettori non capivano una “mazza” ma cercavo di comprendere dove avevo sbagliato. E memori di questo modo di pensare, oggi stiamo offrendo un prodotto online di tutto rispetto. Vorremmo che certi candidati o capipopolo facciano altrettanto e, dopo un esame di coscienza ed un “mea culpa”, agiscano di conseguenza. Non è con le parolacce o denigrando gli avversari che si ottengono consensi. Chi vi ascolta, spesso si indigna, nell’essere giudicato pecorone, servo o con altri epiteti.

Sappiamo benissimo che i lettori aspettano di leggere certe notizie. Basta fare zapping in certe ore della giornata per vedere, intere trasmissioni improntate su omicidi, stupri o aggressioni. La Vita in Diretta, Pomeriggio Cinque, Chi l’Ha Visto o le varie trasmissioni di Un giorno in Pretura o Quarto Grado, tanto per rendersi conto, sono le trasmissioni più seguite. E chi contesta la loro messa in onda si sente rispondere “per vendere pubblicità dobbiamo offrire all’utente quello che più interessa”, insomma un’esigenza di mercato.

Ma noi no! Non abbiamo bisogno né voglia di seguire la corrente quindi diciamo “il giocattolo è nostro e per giocarci le regole le dettiamo noi!”

E se in campagna elettorale daremo più spazio a chi crede ed accetta le nostre regole, non vuol dire che siamo dalla loro parte, vuol dire unicamente che sono loro ad aver accettato il nostro modo di fare informazione.

A chi invece è avvezzo alla politica urlata diciamo: avete altri mezzi per divulgare il vostro pensiero! E se poi, come qualcuno fa, travalica i limiti della decenza e lascia i suoi commenti sul nostro portale, noi ci sentiamo in dovere di cancellarli. Insomma non vogliamo sentirci in colpa né scendere al loro livello.

Il Direttore, Antonio Gamboni

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