ZAGAROLO – Trovato senza vita PADRE LANFRANCO ROSSI il sacerdote della comunità di San Feliciano.
Il corpo senza vita del sacerdote è stato trovato da alcuni confratelli che erano ospiti, come lui , della comunità di San Feliciano “ I ricostruttori della preghiera”. Il sacerdote era uno stimato teologo e docente di spiritualità dei padri della chiesa alla università pontificia Gregoriana. A trovare il corpo senza vita del prelato sono stati alcuni confratelli nella campagna circostante la Casa di Preghiera che alcuni anni fa ospitò Mons, Milingo.
Intervenuti sul posto i carabinieri di Zagarolo e di Palestrina hanno raccolto i primi indizi ed hanno inviato il corpo all’Istituto di medicina legale della Sapienza di Roma dove nelle scorse ore è stata eseguita l’autopsia sul religioso. L’esame autoptico, secondo quanto si apprende, ha confermato i sospetti dei giorni scorsi: il padre sarebbe stato colpito alla testa con un corpo contundente che gli ha provocato le ferite mortali.
Si indaga a 360°: l’ipotesi di un litigio finito male non è l’unica al vaglio ed al momento ogni strada è aperta.
Nel frattempo sul sito della Diocesi di Palestrina è apparso un messaggio di cordoglio per la scomparsa del padre. “Esprimiamo la nostra partecipazione al lutto de “I Ricostruttori nella preghiera”, che ieri, domenica della Divina Misericordia hanno perso un confratello p. Lanfranco Rossi, docente di spiritualità dei padri della chiesa alla università pontificia Gregoriana. La sua vita si è spenta nella cascina di san Feliciano a Zagarolo”
Numerosi i siti che riportano la notizia, alcuni dei quali azzardano ipotesi quantomeno sconcertanti infatti associano Padre Lanfranco Rossi ad alcuni episodi che coinvolgono un altro prelato accusato di pedofilia. Ecco l’articolo che appare su http://laici.forumcommunity.net ipotesi ed accuse tutte ancora da vagliare.
“Un sacerdote strangolato, picchiato e lasciato senza vita e con un camicione da notte addosso nel giardino davanti al casale nelle campagne di Zagarolo, a San Feliciano, dove ha sede una delle filiali della Comunità religiosa «I ricostruttori della preghiera». È giallo fitto sulla fine violenta del reverendo Lanfranco Rossi, originario di Thiene, nel Vicentino, 60 anni, docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Il decesso risale alla notte tra sabato e domenica scorsi. Il prete è stato trovato da alcuni fedeli che non avevano avuto più sue notizie e si erano impensieriti, raggiungendo la zona e facendo la macabra scoperta sotto agli alberi del noccioleto della cascina dove nei fine settimana si prega, si mangia e uomini e donne vanno a dormire in stanze separate. Per alcuni giorni i carabinieri del Gruppo di Frascati non hanno parlato di omicidio. Non si sapeva cosa pensare. Sul corpo c’erano piccoli traumi, un taglio neanche tanto profondo alla testa e lievi lividi sul costato, come se fosse stato colpito da pugni o calci. E ancora, tracce di sangue dal naso.
Ma certo non erano ferite mortali, dalle quali si potesse dire senza ombra di dubbio che il sacerdote fosse stato accoppato. L’altro ieri il medico legale dell’ospedale Tor Vergata ha chiarito il mistero. Eseguendo l’esame autoptico si è accorto di un dettaglio che a vista non si poteva vedere. Internamente, all’altezza del collo, ha notato una lesione interna che non poteva essere accidentale ma provocata da una pressione violenta. Il prete professore sarebbe stato ucciso, strangolato. Da chi? Perché? Ci sono testimoni? Altri indizi? Dal casale non mancano oggetti di valore o soldi. Non ci sono segni di forzatura a porte o finestre. Il reverendo conosceva il suo assassino? È stato vittima di una lite finita male?
I carabinieri del Nucleo investigativo diretto da Marco Aquilio stanno interrogando i fedeli che quella sera dovevano riunirsi per pregare nella cascina. Si tratta di una decina di persone, provenienti da posti diversi, non solo residenti in zone vicine…..”